Dall’era pre-industriale a oggi siamo passati da 280 a 400 parti per milione (ppm) di CO2 in atmosfera e, detto in poche parole, la quantità di radiazione incidente su ogni metro quadro del nostro Pianeta è aumentata mediamente di circa 2 Watt. Questa energia in più prende il nome di “forzante radiativa”.

Franco Miglietta
Dirigente di ricerca CNR-IBIMET di Firenze, coordinatore di FoxLab (CNR e Fondazione E.Mach San Michele a/Adige). PhD a Wagenigen (NL), si occupa di problemi legati alla sostenibilità, con riferimento al tema del cambiamento globale, della mitigazione e del ruolo della vegetazione. È autore di oltre 120 lavori scientifici su riviste internazionali.
Il recente aumento di concentrazione di CO2 in atmosfera è stato ben rappresentato dall'andamento seghettato che ha in questo grafico. Un trend che ha trovato una nuova interpretazione in uno studio pubblicato di recente su Nature.
E inutile ripetersi, d'accordo, ma spesso repetita iuvant. Una delle sfide fondamentali della nostra società è quella della futura sicurezza alimentare in un contesto di eco-compatibilità. Si tratta di un tema già trattato in questa rubrica, è vero, ma non mi sono mai soffermato finora su uno dei paradigmi fondamentali della produzione agraria che il mio indimenticato maestro C.T. deWit (1924-1993) scolpì nella pietra del suo celebre articolo del 1966, Photosynthesis of Crop Surfaces: "La produzione teorica di una coltura - scriveva deWit - è proporzionale alla quantità di luce da essa intercettata".
In futuro farà più caldo e quindi nevicherà di meno. Questo assioma intuitivo, quasi lapalissiano, è in grado di generare aspettative e turbamenti non da poco in chi fa della presenza/assenza di neve una ragione di vita, come per esempio gli operatori turistici della montagna. Ma in un recente numero della rivista Nature, Paul A. O’Gorman del Massachusetts Institute of Technology di Cambridge ha spiegato che l'assioma non trova completo fondamento nelle scienze del clima. Certo, se farà più caldo nevicherà mediamente di meno, ma la quantità di neve che cadrà nel corso di eventi estremi (nevicate copiose) aumenterà, andando a compensare la media.
E' impressionante osservare quanto spesso si parli di cibo ma quanto poco spazio si dedichi al tema reale dell’alimentazione. Certo, il tema alimentare, globale o locale che sia, è molto controverso e assai complesso. Ma il dibattito riguarda tutti e tutti hanno il diritto/dovere di farsi un’idea nel merito (così come, molto più comunemente, ci si informa facilmente su tasse, occupazione e finanza). Tanto più che l’alimentazione è fortemente legata a molti temi economici e tecnici, che sono spesso al centro di numerosi e popolari talk-show.
E' possibile sfruttare in modo efficiente l'energia solare per i trasporti? Accanto all'opzione elettrica c'è chi sta pensando a convertire l’energia solare (passando per le micro alghe) in un gas abbastanza pulito da poter alimentare motori endotermici convenzionali.
Gli “antenati” delle specie agricole più produttive coltivate dall’uomo erano perenni, e non a ciclo annuale. Oggi, dopo migliaia di anni, si sta discutendo della reintroduzione delle coltivazioni perenni.