La scoperta del DNA risale ormai a 65 anni fa e da allora è stata costantemente studiata dagli scienziati di tutto il mondo. Nonostante questo la celebre doppia elica custodisce ancora molti misteri. Uno di questi riguarda la distribuzione delle quattro tipologie di nucleotidi che ne compongono la struttura (adenina, timina, guanina e citosina): sappiamo che ci sono particolari simmetrie all'interno dei singoli filamenti di DNA, ma molto resta da scoprire sulla loro origine. Un gruppo di ricerca italo-australiano ha messo a punto per la prima volta un modello matematico capace di spiegare le diverse simmetrie presenti nella distribuzione delle basi azotate che compongono il genoma.
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Una ricerca che ha coinvolto numerosi scienziati e istituzioni ha mappato le basi genetiche del disturbo depressivo maggiore, identificando 44 varianti che rappresentano fattori di rischio per questa grave patologia. Uno studio inedito che supporterà la pianificazione di nuove terapie.
Rigenerare i nervi danneggiati grazie a una salamandra in via di estinzione
in GeneticaUno dei grandi problemi affrontati dalla medicina è l’impossibilità nell’uomo di ricostruire i nervi dopo un danneggiamento. Questo, però, sembra non essere un ostacolo per alcune specie animali. Gli scienziati dell’Università del Minnesota hanno presentato durante l’Experimental Biology Meeting di quest’anno un nuovo studio comparativo per determinare con maggiore precisione cosa accade di diverso tra animali e uomini nella risposta del corpo legata alla rigenerazione dei nervi. I ricercatori sperano che, imparando differenze e similitudini nei processi di riparazione, si possa giungere a nuovi risultati nei trattamenti delle lesioni al midollo spinale.
Il gusto particolarmente amaro di alcune birre è ciò che fa la differenza tra amanti, degustatori e produttori artigianali della bevanda. Questa caratteristica è conferita dal luppolo (Humulus lupulus) e bilancia le note dolci di ingredienti quali l’orzo. Un gruppo di ricercatori della University of California, Berkeley è riuscito a conferire il giusto sapore amarognolo senza l’aggiunta di luppolo, modificando il DNA del lievito adoperato nella preparazione della birra. Come e perché hanno sperimentato questa soluzione?
Ata, come è stato ribattezzato, è un essere dalle sembianze aliene scoperto nel 2003, in Sud America. L’aspetto, le circostanze e il luogo del ritrovamento costituivano il mix perfetto per imbastire l’ennesima teoria sull’esistenza degli extraterrestri e del loro arrivo sul nostro pianeta. Il lavoro degli scienziati della University of California di San Francisco e della Stanford University ha finalmente messo un punto alla costruzione di narrazioni fantasiose, svelando la vera identità di questa creatura.
I ricercatori hanno modificato il codice genetico artefice di alcuni dei più straordinari colori presenti in natura. Si tratta dei colori strutturali, in questo caso appartenenti ad alcuni batteri, e lo studio apre le porte a una serie di applicazioni di tipo industriale quali la produzione di vernici totalmente biodegradabili e non tossiche.
Quante volte ci siamo soffermati davanti all’immagine o a un video di un carlino? La sua espressione simpatica ha catturato la nostra attenzione e alcuni di noi, forse, hanno anche deciso di accoglierne in casa un cucciolo: occhi grandi, muso schiacciato e pieghe di pelo. Quell’aspetto che ci ha fatto innamorare del nostro animale da compagnia, però, nasconde un rovescio della medaglia molto grave, legato alla sua salute.
Chi è Francis Crick? Quali furono i suoi studi e quale la scoperta che gli valse il premio Nobel per la medicina? Per conoscere la vita di questo famoso scienziato, leggete la graphic novel pubblicata nel numero di dicembre di Sapere. Testi e disegni di Ettore Basciano.
I loro musetti timidi e, a tratti, spaventati si stanno diffondendo grazie alle immagini pubblicate in queste ore in numerosi siti e social media. Sono Zhong Zhong e Hua Hua, due piccoli e simpatici cuccioli di scimmia. Cosa hanno di speciale? Sono state clonate.
Per la prima volta, gli scienziati sono riusciti a "spiare" i primissimi giorni di esistenza dell'embrione umano. Gli studiosi hanno usato una tecnica di editing genetico con cui hanno identificato il ruolo fondamentale di un gene che indispensabile per lo sviluppo dell'embrione.