Sono tra gli animali che più incuriosiscono biologi e appassionati, si nascondono nelle gelide acque delle profondità marine e ciò che si conosce di loro deriva per lo più dallo studio di cadaveri ritrovati nelle reti e campioni conservati nei musei di storia naturale: sono i pesci abissali. Ora un video, girato nel 2016 e pubblicato recentemente nelle pagine del sito di Science, ci mostra un momento di vita di questi strani esseri viventi, così difficili da osservare.
Un video speciale
Il video è stato girato nelle acque delle isole Azzorre, nella parte meridionale dell’isola São Jorge, a 800 metri di profondità. I due esploratori, Kirsten e Joachim Jakobsen, all’interno di un particolare sommergibile, stavano per tornare in superficie dopo 5 ore di osservazione quando qualcosa di strano ha catturato la loro attenzione. La coppia ha quindi deciso di seguire la strana creatura, registrandone i movimenti attraverso un oblò largo 1,4 metri: un’impresa non semplice considerando che l’esemplare in questione, una femmina di pesce abissale, è lungo circa 16 centimetri.
Creature misteriose
Le riprese sono state subito inviate a Ted Pietsch, un ricercatore della University of Washington di Seattle, il quale è riuscito a identificare la specie: Caulophryne jordani, un pesce quasi ipnotico grazie ai movimenti lenti e alla presenza di strutture simili a capelli, filamenti e raggi delle pinne, strumenti utili per percepire altri animali, possibili pasti, e catturarli. Un altro aspetto stupefacente è la luminosità di un’appendice a forma di esca che pende davanti alla testa della femmina per poter attrarre prede. In realtà sembra che i filamenti e i raggi emettano luce dalla punta e a intervalli lungo la loro estensione. Secondo Pietsch questa potrebbe essere bioluminescenza, quindi dovrebbe essere prodotta all’interno dell’animale stesso ma, dalle immagini a disposizione, è difficile capire se invece la luce non sia il riflesso dell’illuminazione proveniente dal sommergibile.
Vita di coppia dei pesci abissali
L’esemplare di femmina di Caulophryne jordani non è solo, c’è un piccolissimo maschio fuso nella sua parte inferiore. Come in altre specie di pesci abissali, si vengono a formare delle coppie permanenti: una volta che il maschio trova una compagna, le si attacca all’interno, fondendosi con i suoi tessuti e nutrendosi attraverso il suo flusso sanguigno. Gli scienziati erano a conoscenza di questa particolare caratteristica riproduttiva grazie allo studio di esemplari morti ma non avevano mai potuto osservare questo comportamento sessuale dal vivo, almeno fino a ora.
C’è tanto ancora da scoprire nell’immensità degli oceani e, per farlo, è necessario preservarne la fauna e la flora dall’azione distruttiva dell’inquinamento. Acquistate e leggete “Come possiamo ripulire gli oceani?”, l’articolo di Eleonora Polo pubblicato su Sapere di febbraio 2018, per approfondire questo interessante tema.