Dopo il rinvio di martedì scorso, Aeolus finalmente è stato lanciato in orbita. È successo poche ore fa, alle 23:30 (ora italiana) del 22 agosto, grazie al razzo Vega.
Dopo il rinvio di martedì scorso, Aeolus finalmente è stato lanciato in orbita. È successo poche ore fa, alle 23:30 (ora italiana) del 22 agosto, grazie al razzo Vega.
Aeolus, cacciatore di venti
Prende il nome dal personaggio mitologico greco Eolo, il dio dei venti, questa nuova missione dell’ESA (European Space Agency). È la quinta della famiglia dei Earth Explorers, gli esploratori della Terra, che hanno il compito di raccogliere dati sulle più incombenti questioni del nostro tempo legate alle scienze che studiano il nostro pianeta.
Aeolus sarà il primo satellite ad acquisire profili dei venti terrestri a scala globale. Queste osservazioni, svolte quasi in tempo reale, miglioreranno l’accuratezza delle previsioni numeriche del tempo meteorologico e del clima e permetteranno alle nostre conoscenze riguardanti le dinamiche tropicali e i processi rilevanti coinvolti nella variabilità climatica di progredire. Quali sono le implicazioni pratiche, come questa missione potrà cambiare le nostre vite? Se ci pensate bene molti aspetti della nostra esistenza sono influenzati dalle previsioni meteorologiche: agricoltura, allevamento, pesca, ma anche edilizia e trasporti, sono pianificati a partire dalle condizioni meteo. Nel caso di eventi estremi, una previsione corretta è in grado di salvare vite e interi territori. Quali strumenti adopererà Aeolus per fornire agli scienziati informazioni ancora più precise rispetto a quelle già a disposizione?
ALADIN, senza il genio ma con un laser
Il satellite Aeolus ha portato con sé ALADIN (Atmospheric LAser Doppler INstrument), un Doppler LiDAR.
LiDAR è l’acronimo di Light Detection and Ranging, uno strumento molto conosciuto nel telerilevamento che, in questa versione, sfrutta l’effetto Doppler per le proprie misurazioni. Cosa significa? Prima di tutto ricordiamo in cosa consiste l’effetto Doppler: è la variazione apparente di frequenza delle onde emesse da una sorgente in moto rispetto a un osservatore; la frequenza aumenta se sorgente e osservatore si avvicinano, mentre diminuisce in caso di allontanamento (in acustica è l’effetto grazie al quale il suono di una sirena dell’ambulanza che si allontana sembra modificarsi nel tempo). ALADIN, il primo strumento di questo tipo ad andare in orbita, è progettato per studiare i primi 30 chilometri, a partire dalla superficie, dell’atmosfera terrestre. Raccoglierà i profili di velocità del vento, degli aerosol e delle nuvole lungo la traiettoria dell’orbita del satellite grazie a una sorgente laser, a un telescopio e a un ricevitore molto sensibile. Il sistema laser emetterà impulsi di luce ultravioletta nell’atmosfera, il telescopio raccoglierà la luce retrodiffusa dalle molecole presenti nell’aria, dalle particelle di polvere e dalle goccioline di acqua e, infine, il ricevitore analizzerà lo spostamento Doppler del segnale retrodiffuso per determinare la velocità del vento a varie altitudini al di sotto del satellite.
Il rinvio e il lancio
Il 21 agosto scorso il lancio di Aeolus è stato rinviato di 24 ore proprio a causa di condizioni meteorologiche avverse ma ieri sera, 22 agosto 2018, alle 21:20 GMT (23:30 ora italiana, 18:20 ora locale), il razzo Vega è riuscito a partire dallo Spazioporto di Kourou, nella Guyana Francese, con addosso i 1360 chilogrammi di Aeolus.
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Godetevi le meravigliose immagini provenienti dal Sistema Solare acquistando e leggendo l’articolo “Fotoracconto dello spazio” di Ettore Perozzi, pubblicato nel numero di Sapere di agosto 2017.
Credits dell’immagine di copertina: ESA – S. Corvaja (modif.)