Dallo scambio di composti volatili quali l'acqua, il carbonio, l'azoto e i gas nobili tra le profondità della Terra e la sua superficie dipende l'abitabilità del nostro pianeta. I cambiamenti a cui quest'ultimo è andato incontro sono stati tanti nel corso dei suoi 4,5 miliardi di anni, incluso l'aver iniziato a incorporare e conservare i suddetti composti volatili prima di rimetterli in circolo in superficie attraverso le eruzioni vulcaniche. Col passare dei millenni, queste sostanze sono passate dall'atmosfera al mantello, quello strato della Terra che si trova subito sotto la crosta terrestre e che arriva a ridosso del nucleo, a circa 2900 chilometri di profondità. Ciò che abbiamo appena descritto fa parte del fenomeno di subduzione. Di cosa si tratta? Perché è importante capire quando questo processo abbia avuto inizio? Ce lo spiega un articolo pubblicato su Nature da due ricercatori, Rita Parai e Sujoy Mukhopadhyay, rispettivamente della Washington University e della University of California, Davis.
NEWS - Terra & Clima
La crescita degli anelli degli alberi è sincronizzata a livello globale
in Terra & ClimaÈ stato da poco pubblicato su Nature communications uno studio, a cui hanno collaborato i ricercatori CNR-IVALSA (Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree) e dell'Università di Padova, che rivela come il rapido aumento di radiocarbonio cosmogenico verificatosi nel 774 e nel 993, sia avvenuto su scala globale. È emerso, inoltre, che la concentrazione di radiocarbonio atmosferico sia più elevata alle latitudini settentrionali. Cosa significa tutto questo? Qual è il legame con la nostra vita quotidiana? Scopriamolo insieme.
Come può un piccolo ragno influenzare il riscaldamento del Polo Nord?
in Terra & ClimaLa risposta degli organismi viventi ai cambiamenti climatici può portare a modificazioni delle interazioni tra specie, generando un effetto domino su comunità ed ecosistemi. È ciò che sta succedendo a dei terribili predatori della tundra artica, le cui abitudini alimentari potrebbero alterare il processo di riscaldamento della regione in cui vivono: stiamo parlando dei ragni-lupo artici.
Pochissimi giorni fa l'account Twitter ufficiale del IUGS (International Union of Geological Sciences) ha condiviso la nuova Carta Internazionale Cronostratigrafica: è una rappresentazione grafica ufficiale della suddivisione temporale della lunga storia della Terra. La novità è nell'introduzione di una nuova ripartizione dell'Olocene. Secondo la nuova classificazione, in questo momento stiamo vivendo in un'età chiamata Meghalayano. Come si redigono questi documenti? Perché esistono tante discussioni riguardanti questo argomento? Schematizzare il passato, di un pianeta come dell'evoluzione delle civiltà, è sempre una questione molto complessa.
I ricercatori dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), in collaborazione con l'Università di Patrasso, la University Brunei Darussalam e con il Carnegie Institution for Science di Washington, hanno da poco pubblicato sulla rivista Scientific Reports un articolo che svela la fonte rocciosa, quindi inorganica, del metano.
Le immagini raccolte dai droni, oltre a essere spesso suggestive, rivestono una grande utilità nello studio del paesaggio. Lo sanno bene gli scienziati dell'INGV -Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e dell'Università Blaise Pascal di Clermont Ferrand (Francia) che, con un sistema combinato drone-fotogrammetria, hanno ricostruito un modello tridimensionale e ad alta risoluzione del campo lavico del fianco occidentale dell'Etna, risalente al 1974. Questa ricerca, pubblicata sulla rivista Bulletin of Volcanology, mostra come le nuove tecnologie possano migliorare lo studio della struttura superficiale delle colate laviche e il monitoraggio di eruzioni effusive.
I meandri di un fiume che disegnano percorsi sinuosi, le ripide falesie e le morbide dune di una spiaggia o di un deserto. Queste sono solo alcune delle forme del paesaggio, il frutto del continuo modellamento della parte più superficiale del nostro pianeta. Gli scienziati della New York University si sono chiesti se queste sculture naturali abbiano memoria della propria storia. A cosa serve saperlo e come sono riusciti a trovare una soluzione a questo quesito? Continuate a leggere e lo scoprirete.
Cambiamenti climatici e diminuzione della dimensione di alcuni scarafaggi
in Terra & ClimaTantissime sono le conseguenze dei cambiamenti climatici e, un recente studio pubblicato su Journal of Animal Ecology, ne descrive una che influenza la fauna, in particolar modo il ricco mondo degli insetti: alcune specie di scarafaggi della Columbia Britannica, in Canada, iniziano a presentare dimensioni ridotte.
Ombre sull'illuminazione artificiale: inquinamento luminoso ed ecosistemi
in Terra & ClimaQuante volte ci sarebbe piaciuto osservare il cielo stellato nelle calde serate estive e ci siamo accorti che l’illuminazione artificiale ci impediva di godere di questo spettacolo? L’inquinamento luminoso, che noi percepiamo soprattutto in situazioni come quella appena descritta, riveste un ruolo molto più esteso, con conseguenze che non possiamo sottovalutare.
Lo calpestiamo, lo associamo allo sporco, lo diamo per scontato non conoscendone le importanti funzioni: è il suolo, quello strato superficiale formatosi grazie all’alterazione, per opera di agenti atmosferici e organismi viventi, della superficie rocciosa della crosta terrestre. Quella che a noi sembra polvere, brulica di esseri impossibili da osservare a occhio nudo, il cui studio potrebbe ritornare molto utile. Ecco perché un team di ricercatori ha pubblicato il primo atlante mondiale delle specie batteriche presenti nel suolo.