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28 Nov 2016

Le piccole salamandre nascoste

Marco Signore

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Come abbiamo già visto in passato, la criptozoologia non si occupa certo di creature inesistenti come il bigfoot o il mostro di Loch Ness, bensì di organismi reali ma ancora non descritti dalla zoologia “ufficiale”. Lo studio degli animali nascosti calza quindi a pennello con la scoperta recentissima di alcune nuove specie di salamandra

Come abbiamo già visto in passato, la criptozoologia non si occupa certo di creature inesistenti come il bigfoot o il mostro di Loch Ness, bensì di organismi reali ma ancora non descritti dalla zoologia “ufficiale”. Lo studio degli animali nascosti calza quindi a pennello con la scoperta recentissima di alcune nuove specie di salamandra.

Un team internazionale di studiosi ha infatti trovato in Messico ben tre nuove specie di salamandre davvero piccolissime, appartenenti a un genere già noto che fino a oggi contava una sola specie nella zona, denominata Thorius minutissimus per via delle sue minuscole dimensioni (il genere Thorius include una seconda specie, T. narisovalis). Gli studiosi sospettavano l’esistenza di almeno un’altra specie grazie a diverse analisi biomolecolari, ma trovarne tre, e di tali dimensioni, è stata davvero una sorpresa inattesa.

 
Tre nuove specie in poco spazio

Le dimensioni delle tre nuove specie ritrovate sulla Sierra Madre del Sur di Oaxaca sono davvero contenute e raramente gli esemplari raggiungono i 3 cm di lunghezza. Fino a oggi non è stato semplice separare le varie specie di questo genere perché le caratteristiche anatomiche sono praticamente identiche, e quindi morfologicamente sembrerebbe di aver a che fare con un’unica specie. I dati molecolari, invece, hanno confermato che si tratta di ben 4 specie nella stessa zona: una scoperta davvero sorprendente, senza dubbio. Ma quello che forse ricopre ancora più importanza, a parte naturalmente una discreta quantità di nuovi dati sull’ecologia di anfibi così piccoli, è la presenza di quattro specie criptiche (cioè distinguibili solo da caratteri molecolari) in un areale decisamente contenuto.

 

Speciazione su piccolissima scala?

Sembrerebbe, quindi, che il genere Thorius nella zona di Oaxaca sia in piena speciazione simpatrica: in altre parole stiamo assistendo alla comparsa di nuove specie nell’areale di distribuzione della specie originale. Ciò può avvenire perché le nuove specie si sono adattate a vivere in microhabitat molto differenti l’una dall’altra, e quindi non hanno più possibilità di fecondarsi tra di loro; in pratica, si isolano a causa della loro ecologia, e pian piano da queste popolazioni isolate nascono nuove specie. Al momento la morfologia degli animali è praticamente identica, come dicevamo ma probabilmente col tempo interverranno cambiamenti legati all’ecoetologia delle varie specie che porteranno caratteri distintivi anche nella forma.

Insomma, l’ennesima conferma – in questo periodo di cupe minacce per l’evoluzionismo ce n’è certamente bisogno – dell’evoluzione in atto sul nostro pianeta. Speriamo solo di dare a queste piccolissime salamandre il tempo di cambiare.

Marco Signore
Marco Signore
Laureato a Napoli in Scienze Naturali, PhD all'Università di Bristol in paleobiologia con specializzazioni in morfologia e tafonomia, è nella divulgazione scientifica da quasi 20 anni, e lavora presso la Stazione Zoologica di Napoli "Anton Dohrn". Nel tempo libero si occupa anche di archeologia, oplologia, musica, e cultura e divulgazione ludica.
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