Buchi neri e supernove fanno "morire" le galassie
Perché le galassie muoiono? Uno dei motivi per cui possono smettere di produrre stelle è l'azione che buchi neri e supernove compiono sul gas molecolare, impedendogli di formare nuove stelle.
Perché le galassie muoiono? Uno dei motivi per cui possono smettere di produrre stelle è l'azione che buchi neri e supernove compiono sul gas molecolare, impedendogli di formare nuove stelle.
C'è fermento nel mondo dell'astronomia. Da qualche giorno è stata annunciata una conferenza stampa in diretta mondiale per divulgare i risultati del progetto Event Horizon Telescope (EHT). Il suo scopo è immortalare i buchi neri e il loro orizzonte degli eventi. Oggi, 10 aprile 2019, abbiamo auto la conferma: la prima fotografia di un buco nero.
I buchi neri supermassicci potrebbero essere più pesanti di quanto si è finora ritenuto. Sono queste alcune delle conclusioni a cui si giunge grazie a un nuovo sistema di misura delle distanze cosmiche basato sui buchi neri. Il nuovo metodo potrebbe migliorarne notevolmente la precisione di queste misure cosmiche portando anche a una stima più accurata dell'età dell'Universo.
Arriva una notizia negativa sul fronte della caccia alle onde gravitazionali, l'ultimo tassello non ancora dimostrato della Teoria della Relatività Generale di Einstein: l'esperimento del telescopio Parkes del CSIRO, durato undici anni, non ha trovato alcuna traccia di onde gravitazionali.
I buchi neri luminosi che emettono getti di materia, che si trovano al centro di alcune galassie, potrebbero essere stati causati da una collisione galattica.
Un secondo, gigantesco, buco nero, con una massa pari a 100 mila volte quella del Sole, è stato individuato al centro della nostra galassia. Se la scoperta fosse confermata, si tratterebbe del secondo buco nero più grande della Via Lattea.
I buchi neri che si trovano nel cuore delle galassie potrebbero gonfiarsi, al massimo, fino ad acquisire una massa pari a 50 miliardi di volte quella del Sole.
Particelle cariche accelerate potrebbe aiutare a spiegare come si formano i getti che sono presenti presso i buchi neri supermassicci. A rivelarlo, un nuovo studio di scienziati dell'IFAE di Bellaterra, Spagna, pubblicato sulla rivista Science.
Un triplo sistema di buchi neri supermassicci è stato individuato grazie a una collaborazione internazionale di scienziati. Sistemi di questo tipo sono poco diffusi e questa nuova ricerca allarga le conoscenze circa le proprietà dei buchi neri multipli, e potrebbero aiutare a scoprire nuovi dettagli sull'evoluzione delle galassie.
Sono passati alcuni mesi dalla presentazione della prima immagine di un buco nero ma questo risultato non smette ancora di stupirci. In occasione del Black Hole Week, la NASA ha rilasciato una nuova e suggestiva rappresentazione dell'oggetto celeste per illustrarne chiaramente struttura e caratteristiche.