Presentazione del libro “Bit Bang: la nascita della filosofia digitale” di Giuseppe O. Longo e Andrea Vaccaro. Incontro con l’autore Giuseppe O. Longo. Introduzione di Leone Montagnini (responsabile Ufficio Biblioscienze)
Basta leggere uno dei tanti volumi di Giuseppe O. Longo, primo cattedratico italiano di Teoria dell’informazione, o trascorrere qualche ora in sua compagnia, per rendersi conto che lo spazio per la futurologia si sta erodendo in modo irrimediabile. Per restare all’incrocio tra informatica e biotecnologie, non c’è fantasia capace di stare dietro alla realtà. Forse per questo lo stesso Longo, che oltre ad essere scienziato, è anche scrittore, drammaturgo e attore, quando si dedica alla narrativa scrive racconti struggenti come il Rimpianto degli uomini.
Giuseppe O. Longo (Forlì, 1941) è un informatico e scrittore italiano.
Cibernetico, teorico dell’informazione, epistemologo, divulgatore scientifico, scrittore, attore e traduttore.,ha introdotto la teoria dell’informazione nel panorama scientifico italiano (Teoria dell’informazione, Boringhieri, 1980).
Si interessa alla comunicazione in tutte le sue forme, e si occupa attivamente delle conseguenze sociali dello sviluppo tecnico e scientifico (Il nuovo Golem, Laterza, 1998; Homo technologicus, Meltemi, 2001; Il simbionte, Meltemi, 2003); cruciale è la figura del “simbionte”, vale a dire dell’uomo integrato dalle sue “protesi” tecnologiche e inserito nella rete telematica.
Andrea Vaccaro Nato a Pistoia nel 1963, ha conseguito la laurea in Filosofia (1988), in Psicopedagogia (1992) e il Magistero in Teologia (1990). Nel 2000 pubblica Perché rinunziare all’anima? La questione dell’anima nella filosofia della mente e nella teologia (EDB, rist. 2001). Il testo ha l’onore di essere menzionato al Consiglio della Cei come utile sintesi del dibattito antropologico nella contemporaneità. Nel 2005 propone un’azzardata interpretazione del dogma del Paradiso del 1336 e degli avvenimenti che hanno condotto alla sua definizione.
“Colonizzare il tempo e dare agli uomini un’altra possibilità” (Il fuoco completo, p. 130) è per Longo il vero obiettivo di tutta la scienza informatica, di tutto l’enorme lavoro computazionale che da decenni ormai tecnici, scienziati, filosofi compiono. Comprendere il tempo sembra quindi il senso di quel Simbionte del quale Longo parla in molti dei suoi testi, un ibrido fra le macchine e l’essere umano del quale i computer e le Intelligenze Artificiali costituiscono una forma particolare. incoerente dei dati.