GENOVA – Durante questo appuntamento dal titolo “Un immagine vale più di mille parole” della V edizione dei caffè scientifici “IIT si racconta”, che si terrà giovedì 4 febbraio presso la Pasticceria Liquoreria Marescotti di Cavo in via di Fossatello, i ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia Paolo Bianchini e Giuseppe Vicidomini racconteranno l’importanza dei nuovi strumenti di microscopia per fornire “immagini” alle teorie dei ricercatori.
Durante questo appuntamento dal titolo “Un immagine vale più di mille parole” della V edizione dei caffè scientifici “IIT si racconta”, che si terrà giovedì 4 febbraio presso la Pasticceria Liquoreria Marescotti di Cavo in via di Fossatello, i ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia Paolo Bianchini e Giuseppe Vicidomini racconteranno l’importanza dei nuovi strumenti di microscopia per fornire “immagini” alle teorie dei ricercatori.
“A volte c’è un’unica immagine la cui struttura compositiva ha un tale vigore e una tale ricchezza e il cui contenuto irradia a tal punto al di fuori di essa che questa singola immagine è in se un’intera narrazione”. Questo e ciò che Henri Cartier Bresson cercava nel momento in cui impugnava la sua macchina fotografica. Ma questo e anche quello che pensa un ricercatore nel momento in cui focalizza l’obiettivo di un microscopio sul suo campione. Da quel momento il suo scopo e ottenere immagini che raccontino in qualche modo la storia che si è già formata nella sua testa, che ha elaborato studiando, leggendo e sperimentando. Ma la fisica ha le sue leggi, e la conferma della sua idea a volte è intrappolata in strutture talmente piccole, complesse e dinamiche che un normale microscopio non può svelare. Bianchini e Vicidomini spiegheranno al pubblico come i nuovi super-microscopi possono aiutare il ricercatore in questa missione, sfruttando le proprietà delle iterazioni tra la luce e materia per accedere al nano-cosmo cellulare.