Creato per la prima volta al mondo un embrione ibrido uomo-maiale: la scoperta potrebbe aprire la possibilità di creare organi di origine animale da utilizzare negli uomini.
Creato per la prima volta al mondo un embrione ibrido uomo-maiale: la scoperta potrebbe aprire la possibilità di ottenere organi da far crescere negli animali e da trapiantare negli uomini.
Si tratta della prima volta che in un embrione si combinano due specie grandi e così distanti.
Juan Carlos Izpisua Belmonte, che ha condotto il lavoro sull’embrione uomo-maiale, appartiene al Salk Institute for Biological Studies di La Jolla, California. “L’obiettivo finale è crescere tessuti o organi funzionali o trapiantabili, ma siamo ancora lontani. Questo però è un primo passo importante” ha dichiarato Belmonte.
Gli scienziati hanno creato la prima chimera ratto-topo circa un decennio fa, ma finora c’era stata difficoltà a combinare cellule umane con quelle di un animale più grande.
La nuova procedura
Gli scienziati hanno ricavato cellule staminali da cellule umane adulte e le hanno introdotte in un embrione suino ai primi stadi di crescita. L’embrione, crescendo in delle scrofe, ha mostrato di contenere una piccola frazione di cellule umane. Lo scopo finale è sviluppare un maiale che abbia organi umani selezionati, pienamente trapiantabili.
Come si legge sulla rivista Cell, gli scienziati hanno creato oltre 2000 ibridi embrionali: oltre 150 embrioni si sono sviluppati in chimere che erano principalmente suine ma con un piccolo contributo umano di circa una cellula ogni 10.000. L’embrione è stato lasciato crescere per 28 giorni prima di essere rimosso. “Il tempo sufficiente per capire come cellule umane e suine possono mescolarsi insieme, evitando anche preoccupazioni di carattere etico” ha detto Belmonte.
Le applicazioni e le precauzioni
Secondo gli scienziati non solo sarà un giorno possibile usare i maiali come “incubatori” per organi umani che siano geneticamente compatibili con i pazienti ma sarà anche possibile usare questi animali per testare nuove medicine in modo più sicuro ed efficace.
Per portare a termine correttamente la procedura, gli scienziati spiegano che è necessario iniettare le cellule staminali umane nell’esatto periodo dello sviluppo dell’embrione, altrimenti l’efficienza del metodo potrebbe essere scarsa. Inoltre, le cellule umane dovranno essere ingegnerizzate per evitare che concorrano a formare il cervello della chimera oltre a subire le modifiche genetiche necessarie a indurre la formazione di specifici organi destinati poi al trapianto.