Esiste un gene del fumatore? Secondo un nuovo studio, fumatori con una specifica variante genetica mostrano maggiori probabilità di fumare più a lungo e di avere prima una diagnosi di cancro al polmone.
I fumatori che sono portatori di una specifica variante genetica hanno maggiori probabilità di fumare più a lungo e di ricevere prima una diagnosi di cancro al polmone. “Le persone che posseggono questa mutazione impiegano, mediamente, quattro anni in più per smettere di fumare” ha spiegato Li-Shiun Chen, autore dello studio, della Washington University di St. Louis. A quanto si legge sul Journal of the National Cancer Institute, gli scienziati hanno analizzato 24 studi che, nel complesso, riguardavano 29mila fumatori: quelli con una particolare mutazione a carico del gene CHRNA5, un recettore della nicotina, avevano una maggiore probabilità di fumare per più tempo e di ammalarsi prima (circa quattro anni) di cancro al polmone. In particolare, la variante genetica aveva un effetto macroscopico: chi ne era portatore tendeva a inalare più profondamente mentre fumava. “Nei soggetti con cancro al polmone – prosegue Chen – la diagnosi interveniva mediamente a 65 anni. In presenza di mutazione genetica rischiosa, invece, la diagnosi si aveva già a 61 anni”.
Il cancro al polmone è quello più comune a livello globale, e costituisce oltre il 13 per cento dei casi di cancro, contribuendo per il 27 per cento ai decessi per cause tumorali.