Negli anni Cinquanta, l’Unione Sovietica effettuò test nucleari in Kazakhstan. Quello che è rimasto segreto per anni, però, è che i test ebbero effetti gravi di contaminazione da radiazione intorno al sito di prova di Semipalatinsk: un disastro nucleare quattro volte peggiore di quello di Chernobyl.
Negli anni Cinquanta, l’Unione Sovietica effettuò test nucleari in Kazakhstan. Quello che è rimasto segreto per anni, però, è che i test ebbero effetti gravi di contaminazione da radiazione intorno al sito di prova di Semipalatinsk: un disastro nucleare quattro volte peggiore di quello di Chernobyl. Il rapporto, tenuto top secret fino a oggi, è stato portato alla luce da Kazbek Apsalikov, direttore dell’Istituto di Biofisica russo. Apsalikov avrebbe scoperto di recente il rapporto nell’archivio dell’Istituto russo di Radioterapia Medicina ed Ecologia di Semey, Kazakhstan, e lo ha poi passato al magazine “New Scientist”.
Disastro quattro volte peggiore di Chernobyl
Lo studio radiologico occultato finora mostra un panorama gravissimo: nel 1956, in Kazakhstan, si è verificato un distatro nucleare quattro volte peggiore di quello di Chernobyl, in termini di casi di malattia acuta da radiazioni che si sono registrati. Gli scienziati del governo erano a conoscenza dei rischi che comportavano quei test e hanno anche provveduto affinché il pubblico non venisse a sapere delle loro conseguenze. Il rapporto deve essere ancora messo completamente a disposizione del pubblico.
Un hotspot radioattivo
Il sito per test nucleari di Semipalatinsk è conosciuto come il peggior hotspot del mondo per le radiazioni. Qui, gli ufficiali sovietici hanno condotto 456 detonazioni nucleari tra il 1949 e il 1991. Il primo test nucleare in questo territorio di 18.300 chilometri quadrati è stato effettuato il 29 agosto 1949: l’esplosione di una bomba al plutonio che era praticamente “la copia esatta” della bomba statunitense sganciata su Nagasaki quattro anni prima.
Un rapporto del 2014 dell’Istituto Norvegese di Affari Internazionali (tra i cui co-autori c’è anche Apsalikov) ha rivelato che un milione di persone del Kazakhstan sono state riconosciute sofferenti “in senso lato” a causa dei test a Semipalatinsk. Dopo l’entrata in vigore del Partial Test Ban Treaty, che proibiva test atmosferici su scala globale per evitare contaminazioni, i test a Semipalatinsk sono stati condotti in gallerie e pozzi sotterranei.
Nube radioattiva a 400 chilometri di distanza
Il sito era stato scelto come luogo di test nucleari a causa della sua grande distanza dalle steppe kazake abitate. Purtroppo, però, le bombe atomiche non limitano il loro impatto alla posizione della loro detonazione. Nel caso specifico, un test del 1956 ha generato una nube radioattiva che ha raggiunto la città di Ust-Kamenogorsk, a circa 400 chilometri di distanza dall’epicentro dell’esplosione: 638 persone sono state ricoverate in ospedale a causa delle radiazioni.
Quattro volte più dei 134 casi di malattia da radiazioni diagnosticati dopo Chernobyl. Durante il periodo sovietico, i test nucleari e le loro conseguenze per la salute umana sono stati circondati dal segreto totale. I ricercatori hanno scoperto che, a distanza di un mese dopo un altro test disastroso condotto nel 1956, i livelli di radiazione erano anche oltre 100 volte superiori a quello considerato il “tasso ammissibile”. Il rapporto ha anche rivelato che gli scienziati che avevano condotto spedizioni in Kazakistan orientale avevano raccomandato la cessazione immediata del consumo di grano locale, a causa di “una notevole contaminazione radioattiva del suolo e della copertura vegetale”, ma questa raccomandazione sembra essere stata tenuta segreta.
[Immagine: credit nuclearweaponarchive.org]