Secondo i dati raccolti in Italia tra il 2015 e il 2017 e pubblicati pochi mesi fa nel report dell’ISTAT, “La salute mentale nelle varie fasi della vita”, con l’invecchiamento della popolazione, la malattia di Alzheimer e le demenze sono diventate patologie rilevanti per la salute pubblica. Si stima che circa il 4,7% della popolazione anziana ne sia affetta, in particolare le donne che superano gli ottanta anni (14,2%). Entrambe le malattie sono presenti tra le cause di morte in oltre 52.000 casi all’anno di decessi di anziani. In occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer che si celebra oggi, 21 settembre, vi parleremo della malattia e di un nuovo strumento ideato per migliorare la qualità della vita dei pazienti.
Secondo i dati raccolti in Italia tra il 2015 e il 2017 e pubblicati pochi mesi fa nel report dell’ISTAT, “La salute mentale nelle varie fasi della vita”, con l’invecchiamento della popolazione, la malattia di Alzheimer e le demenze sono diventate patologie rilevanti per la salute pubblica. Si stima che circa il 4,7% della popolazione anziana ne sia affetta, in particolare le donne che superano gli ottanta anni (14,2%). Entrambe le malattie sono presenti tra le cause di morte in oltre 52.000 casi all’anno di decessi di anziani. In occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer che si celebra oggi, 21 settembre, vi parleremo della malattia e di un nuovo strumento ideato per migliorare la qualità della vita dei pazienti.
Cos’è la malattia di Alzheimer?
La malattia di Alzheimer è una patologia neurodegenerativa a decorso cronico e progressivo. Prende il nome dal neurologo tedesco Alois Alzheimer che, nei primi anni del ‘900, ne descrisse per primo le caratteristiche: si tratta di un processo degenerativo progressivo che distrugge le cellule del cervello, causando un deterioramento irreversibile delle funzioni cognitive quali memoria, ragionamento e linguaggio, fino a compromettere l’autonomia e la capacità di compiere le normali attività giornaliere.
Solo l’1% dei casi di Alzheimer è dovuto alla presenza di un gene alterato che ne determina la trasmissione da una generazione all’altra di una stessa famiglia, ossia è legato all’ereditarietà. Il restante 99% è detto “sporadico” e si manifesta in persone che non hanno una chiara familiarità con la patologia.
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Tra i sintomi, variabili sensibilmente da soggetto a soggetto, vi sono la perdita di memoria (la quale diventa gradualmente più grave), difficoltà nell’esecuzione delle normali attività quotidiane, disturbi del linguaggio, disorientamento spaziale e temporale e anche alterazioni della personalità.
Un assistente virtuale per affrontare il male
È chiaro che le persone affette da questo male si trovino ad affrontare un graduale peggioramento della qualità di vita, vedendosi costretti a perdere la propria autonomia e a essere derubati delle proprie abitudini oltre che dei propri ricordi. Proprio per aiutare gli anziani nella prima fase della malattia, è stato ideato nel 2017 – e in questo mese sarà protagonista di una nuova campagna di promozione – Chat Youself.
Chat Yourself è un chatbot di Messenger, un assistente virtuale che sfrutta l’intelligenza artificiale, capace di memorizzare l’intera vita di una persona restituendole su richiesta informazioni indispensabili come il nome e il contatto dei propri figli, il percorso per tornare a casa, le scadenze della settimana o eventuali allergie.
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Progettato da Nextoper e Young & Rubicam, grazie alla collaborazione di Facebook, con il patrocinio di Italia Longeva e il sostegno non condizionato di MSD, Chat Yourself è stato perfezionato grazie a un team di geriatri, neurologi e psicologi per rispondere in maniera più efficace alle esigenze dei pazienti ed è disponibile e accessibile a tutti gratuitamente sulla pagina Facebook ufficiale.
È necessario sottolineare che il chatbot non è un presidio medico-chirurgico e non cura l’Alzheimer ma ha come obiettivo quello di offrire ai pazienti un nuovo modo di vivere la malattia, mediante l’utilizzo di uno strumento utile ad affrontare le prime fasi dopo la diagnosi.
Si celebra oggi la Giornata Mondiale dell’Alzheimer
La Giornata Mondiale dell’Alzheimer, che si celebra il 21 settembre (a sua volta Mese Mondiale dell’Alzheimer), è stata ideata nel 1994 per evidenziare il decimo anniversario dell’Alzheimer’s Disease International: la federazione internazionale delle associazioni che si occupano di supportare le persone affette da demenza e le loro famiglie.
L’evento ha lo scopo di sensibilizzare e informare il pubblico riguardo la malattia, eliminare lo stigma legato ad essa e raccogliere fondi per la ricerca.