Un nesso tra malaria e una forma di cancro alle cellule del sangue è stato svelato 50 anni fa. Ora, gli scienziati hanno capito come l’infezione del parassita della malattia può trasformare in cancerose le cellule del sangue.
Un nesso tra malaria e una forma di cancro alle cellule del sangue è stato svelato 50 anni fa. Ora, gli scienziati hanno capito come l’infezione del parassita della malattia può trasformare in cancerose le cellule del sangue. In particolare, a quanto si legge sulla rivista Cell, gli scienziati della The Rockefeller University hanno dimostrato che, nei topi, il DNA delle cellule B diventa vulnerabile alle mutazioni che causano il cancro dopo aver combattuto a lungo contro il Plasmodium falciparum, il parassita che causa la malaria.
Davide Robbiani e colleghi hanno scoperto che durante la prolungata risposta immunitaria alla malaria, i linfociti B mostrano la prolungata espressione di un enzima (chiamato AID) che causa un riarrangiamento del DNA delle cellule del sangue, processo che è coinvolto nello sviluppo del linfoma di Burkitt. “L’enzima AID contribuisce a creare potenti anticorpi che combattono l’infezione ma causa anche effetti collaterali, portando a rotture del DNA e mutazioni; questo incrementa le probabilità di cancro” ha commentato Robbiani.