Depressione e invecchiamento sono legati a un aumento del rischio di avere malattie legate alla senilità. Ora, un gruppo di ricercatori ha capito quali sono le ragioni molecolari di questa relazione.
Depressione e invecchiamento sono legati a un aumento del rischio di avere malattie legate alla senilità. Ora, un gruppo di ricercatori ha capito quali sono le ragioni molecolari di questa relazione. Il gruppo internazionale di scienziati guidato da Anthony Zannas del Max Planck Institute of Psychiatry di Monaco (Germania) ha scoperto che l’invecchiamento e la depressione hanno in comune cambiamenti che si verificano sul gene FKBP5. Questi geni possono essere regolati dall’aggiunta o dalla rimozione di molecole chiamate “gruppi metili (CH3) in specifiche aree: l’invecchiamento può attenuare questi processi di “metilazione” che si verificano naturalmente nel corpo, causando un eccesso di espressione del gene FKBP5. Analoghi fenomeni si verificano in caso di sindrome depressiva, durante la quale il processo di metilazione è alterato anche in misura maggiore.
Gli scienziati hanno inoltre scoperto che l’incremento dell’espressione del gene FKBP5 aumenta la presenza di marcatori biochimici di infiammazione e rischio cardiovascolare. “Abbiamo scoperto che invecchiamento e depressione sono legati a cambiamenti nel modo in cui il Dna viene processato, e questi possono controllare l’espressione di geni che regolano il modo in cui rispondiamo allo stress” ha spiegato Zannas. Lo studio è stato presentato durante il congresso dello European College of Neuropsychopharmacology che si è tenuto a Berlino.