Solo qualche anno fa, l’idea che l’Alzheimer potesse trasmettersi tra le persone era considerata improponibile. Ora, un gruppo di ricercatori ha mostrato che è possibile la trasmissione della malattia mediante l’ormone della crescita.
Solo qualche anno fa, l’idea che l’Alzheimer potesse trasmettersi tra le persone era considerata improponibile. Ora, un gruppo di ricercatori ha mostrato che è possibile la trasmissione della malattia, almeno in una particolare circostanza. Stando a quanto si legge sulla rivista Nature, i ricercatori dello University College London hanno effettuato studi autoptici sui cervelli di otto persone morte in seguito alla rara ma letale malattia di Creutzfeldt-Jakob. La patologia era stata contratta decenni prima dopo aver ricevuto un trattamento con lotti contaminati di ormone della crescita estratti da ghiandole pituitarie di cadaveri umani.
Sei di questi cervelli, oltre ai danni causati dalla malattia di Creutzfeldt-Jakob, presentavano infatti anche segni tipici della malattia di Alzheimer. Si tratta della prima prova di trasmissione della patologia amiloide. Sebbene non ci siano indicazioni che l’Alzheimer potrebbe essere contratto attraverso normali contatti tra pazienti, alcuni scienziati hanno sollevato la questione secondo cui questa malattia potrebbe passare tra persone attraverso altre strade, come quelle in cui la malattia di Creutzfeldt–Jakob viene trasmessa: trasfusioni sanguigne o strumenti chirurgici contaminati, per esempio.
Nessuno degli otto pazienti esaminati, di età compresa tra 36 e 51 anni, aveva mostrato sintomi clinici di Alzheimer. Inoltre, nessuno aveva geni che predisponevano all’Alzheimer precoce o ad altre malattie neurodegenerative. Poiché è molto raro vedere la patologia amiloide in questa giovane età, i ricercatori hanno ipotizzato che potrebbe essere avvenuto un contagio con iniezioni di ormone della crescita (come accaduto con la malattia di Creutzfeldt-Jakob). A suffragio di questa tesi, gli scienziati hanno anche verificato, confermando un precedente studio del 2013, che la patologia amiloide può effettivamente diffondersi da un cervello affetto da Alzheimer alla ghiandola pituitaria, che è posta proprio alla sua base, e che quindi potrebbe presentare depositi amiloidi. “La spiegazione più plasibile è che la patologia amiloide si sia presentata a causa della trasmissione di particolari estratti di ormone della crescita contaminati da “semi” beta amiloidi, così come avviene nella contaminazione nel caso della malattia di Creutzfeldt-Jakob” ha spiegato John Collinge, dello University College London.
[Immagine: Jaunmuktane et al. Nature 525, 247–250 (2015)]