L’Ebola arriva anche negli Stati Uniti. I Cdc (Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie) americani hanno infatti annunciato di aver identificato un paziente che pochi giorni fa è stato ricoverato in Texas con sintomi della febbre emorragica.
L’Ebola arriva anche negli Stati Uniti. I Cdc (Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie) americani hanno infatti annunciato di aver identificato un paziente che pochi giorni fa è stato ricoverato in Texas con sintomi della febbre emorragica. Si tratterebbe di un adulto proveniente dalla Liberia, uno degli stati dell’Africa occidentale in cui si è diffusa l’epidemia che finora ha provocato oltre 3 mila decessi. Il paziente è ricoverato presso il Texas Health Presbyterian Hospital di Dallas e sarebbe giunto negli Stati Uniti in visita ad alcuni parenti americani lo scorso 20 settembre.
Attualmente, è in isolamento stretto, per evitare che il contagio si diffonda ad altri pazienti e al personale medico e sanitario. Per i passeggeri che hanno volato con lui non ci sarebbero infine pericoli, dato che i sintomi dell’Ebola si sono manifestati 4-5 giorni dopo il suo atterraggio negli Stati Uniti e, quindi, all’epoca del volo non sussisteva ancora il rischio di infezione, che inizia nel momento in cui si sviluppano i sintomi. Si tratta del primo caso confermato di Ebola negli Usa, dopo una dozzina di casi sospetti per i quali era scattata l’emergenza in diversi luoghi degli Stati Uniti, che si sono poi rivelati falsi allarmi.