Il tabagismo rappresenta un grande problema di sanità pubblica, essendo uno dei maggiori fattori di rischio prevenibile per lo sviluppo di patologie neoplastiche, cardiovascolari e respiratorie. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, inoltre, l’uso del tabacco può determinare l’insorgenza di disturbi mentali, comportamentali e fisici tipici delle dipendenze. Le sigarette elettroniche contenenti nicotina sono proposte come sostituto per diminuire l’uso delle sigarette convenzionali e gli effetti nocivi del tabacco combusto, ma ancora non è chiaro se l’eventuale beneficio sia estendibile a tutti gli effetti del fumo di tabacco, tra cui l’abbassamento della soglia per la dipendenza da altre sostanze, come ad esempio la cannabis. Questo aspetto è stato chiarito in un articolo pubblicato sulla rivista European Neuropsychopharmacology.
Il tabagismo rappresenta un grande problema di sanità pubblica, essendo uno dei maggiori fattori di rischio prevenibile per lo sviluppo di patologie neoplastiche, cardiovascolari e respiratorie. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, inoltre, l’uso del tabacco può determinare l’insorgenza di disturbi mentali, comportamentali e fisici tipici delle dipendenze. Le sigarette elettroniche contenenti nicotina sono proposte come sostituto per diminuire l’uso delle sigarette convenzionali e gli effetti nocivi del tabacco combusto, ma ancora non è chiaro se l’eventuale beneficio sia estendibile a tutti gli effetti del fumo di tabacco, tra cui l’abbassamento della soglia per la dipendenza da altre sostanze, come ad esempio la cannabis. Questo aspetto è stato chiarito in un articolo pubblicato sulla rivista European Neuropsychopharmacology.
Il tabagismo, una dipendenza che può costare cara
Il tabacco è un killer sottovalutato: secondo i dati riportati nel Rapporto 2017 sulla Prevenzione e controllo del tabagismo, diffuso dal Ministero della Salute, le sigarette provocano un numero maggiore di decessi rispetto ad alcol, AIDS, consumo di stupefacenti, incidenti stradali, omicidi e suicidi. Il fumo, infatti, è causa nota o probabile di numerose malattie tra cui le broncopneumopatie croniche ostruttive e altre patologie polmonari croniche, cancro del polmone e altre forme di tumore, cardiopatie e vasculopatie.
In particolare, in Italia, si stima che siano attribuibili al fumo di tabacco dalle 70.000 alle 83.000 morti l’anno, con oltre il 25% di questi decessi compreso tra i 35 ed i 65 anni di età. Nel 2017, secondo i dati ISTAT, la prevalenza dei fumatori di tabacco tra la popolazione di 14 anni o maggiori di questa età è stata pari al 19,7%. C’è poi chi cerca di smettere passando alla sigaretta elettronica. Ma esistono veri benefici nella sostituzione della sigaretta tradizionale?
Lo studio pubblicato su European Neuropsychopharmacology
I ricercatori dell’Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche di Milano in collaborazione con colleghi del Dipartimento Biometra delle Università degli Studi di Milano e di Modena-Reggio Emilia e agli scienziati finanziati dalla Fondazione Zardi-Gori, hanno cercato di chiarire i differenti effetti tra sigarette elettroniche e quelle tradizionali e hanno compreso che il fulcro della questione risiede nella nicotina, rivelatosi un “cavallo di Troia” per lo sviluppo di altre dipendenze, come quella da marijuana. “Tabacco e marijuana sono le sostanze usate più comunemente dagli adolescenti a scopo ricreativo, spesso in associazione tra loro, e la frequenza dell’uso della seconda è associata alla dipendenza da nicotina, la principale sostanza d’abuso presente nel tabacco. Inoltre, il lavoro sperimentale dei coniugi Eric (già vincitore del premio Nobel) e Denise Kandel del Department of Neuroscience, della Columbia University NY, ha posto le basi molecolari per capire come la nicotina possa abbassare la soglia per la dipendenza da altre sostanze, come marijuana e cocaina (cosiddetto effetto gateway)”, ha premesso Cecilia Gotti dell’Istituto di neuroscienze del CNR.
Il ruolo della nicotina nel passaggio alla cannabis
“Il nostro studio ha ora dimostrato che, in modelli animali validati in questo campo, l’esposizione alla nicotina assunta attraverso il fumo di tabacco o vapori di sigaretta elettronica, in quantità simile a quella assunta da un fumatore nell’arco di circa 5 anni, aumenta gli effetti gratificanti del Δ9-tetraidrocannabinolo (THC), il principio attivo della marijuana”, ha proseguito la ricercatrice. “Somministrando anche una dose di Δ9-THC molto bassa (sottosoglia) in animali già esposti al fumo di tabacco o ai vapori della sigaretta elettronica si ottiene un forte effetto gratificante che non si riscontra in quelli esposti all’aria pura”. Lo studio ha inoltre registrato una serie di alterazioni molecolari cerebrali legate proprio a questa maggiore risposta comportamentale al Δ9-THC negli animali esposti a nicotina: “Ad esempio un’aumentata espressione del fattore di trascrizione ΔfosB, ed un’alterata espressione dei recettori AMPA del glutammato a livello del nucleo accumbens, snodo essenziale nelle vie cerebrali del piacere”, ha concluso Gotti. “Lo studio pertanto conferma che la nicotina, in qualunque modo assunta, diventa una sorta di cavallo di Troia che aumentando la gratificazione da cannabis ne facilita l’uso e dà importanti suggerimenti sui possibili meccanismi molecolari alla base di questo effetto. Quindi, il rischio di dipendenza da altre droghe non è relativo alla tipologia di sigarette, tradizionali o elettroniche, ma al livello di nicotina assunto per loro tramite. Va ricordato che questo effetto è particolarmente grave se l’esposizione alla nicotina avviene nell’adolescenza, periodo delicato per quanto riguarda la crescita del cervello”.
Questi risultati suggeriscono la necessità di considerare a livello delle politiche sociosanitarie il problema della pericolosità della sigaretta elettronica soprattutto tra gli adolescenti che, sempre più diffusamente e in età sempre più precoci, utilizzano questi dispositivi di assunzione della nicotina.
Le sigarette non nuocciono solo alla nostra salute. Giuliano Bonanomi e Virginia Lanzotti, nell’articolo “I mozziconi di sigaretta: una minaccia per l’ambiente” pubblicato nel numero di agosto 2016 di Sapere, vi spiegheranno il perché.