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05 Mag 2014

Sangue più giovane “rinnova” il cervello anziano

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Un cervello più anziano potrebbe essere rinvigorito da… sangue più giovane. Almeno nei topolini. Lo sostiene uno studio su Nature Medicine.

Un cervello più anziano potrebbe essere rinvigorito da sangue più giovane. Lo sostiene uno studio pubblicato sulla rivista Nature Medicine da parte di un gruppo di ricercatori della University of California di San Francisco. Gli scienziati hanno scoperto, infatti, che il sangue di giovani topolini è in grado di invertire quelle conseguenze tipiche della senilità su funzioni cerebrali come apprendimento, memoria e attività generale dei neuroni. Questa scoperta suggerisce che, nei topi, alcuni fattori in circolazione, provenienti dal sangue di giovani roditori, potrebbero far regredire le disfunzioni cerebrali legate all’invecchiamento. Precedenti studi avevano mostrato che vale anche il processo inverso: fattori provenienti da sangue di topi anziani potevano compromettere le funzioni cognitive nei giovani topi. Il gruppo di ricercatori guidato da Tony Wyss-Coray ha trovato che ripetute iniezioni di sangue prelevato da giovani topi di tre mesi in roditori di 18 mesi riuscivano a migliorare apprendimento e memoria. Secondo gli scienziati, dietro questi effetti positivi potrebbero esserci dei fattori del sangue che sono, tra l’altro, sensibili al calore. I topi anziani mostravano in generale una regressione del loro danneggiamento legato all’età a livello del cervello dal punto di vista strutturale, molecolare e funzionale: un potenziamento mediato in parte dall’attivazione della proteina Creb nell’ippocampo.

REDAZIONE
La Redazione del sito saperescienza.it è curata da Micaela Ranieri dal 2019, in precedenza hanno collaborato Stefano Pisani e Alessia Colaianni.
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