Nel mare magnum dell’informazione, in cui sta diventando sempre più difficile mantenere la giusta rotta, i temi riguardanti la sanità pubblica sono stati spesso oggetto di confusione e diffusione di argomentazioni false o distorte. È il caso delle vaccinazioni. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza in questo piccolo spazio.
Nel mare magnum dell’informazione, in cui sta diventando sempre più difficile mantenere la giusta rotta, i temi riguardanti la sanità pubblica sono stati spesso oggetto di confusione e diffusione di argomentazioni false o distorte. È il caso delle vaccinazioni. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza in questo piccolo spazio.
I vaccini e la loro funzione
Le vaccinazioni hanno il compito di potenziare l’azione di difesa che il nostro sistema immunitario mette in atto: esse mimano l’agente patogeno e preparano il nostro corpo a un’eventuale “invasione”.
Il sistema immunitario è l’insieme di tessuti, cellule e molecole che rispondono ai patogeni, ossia agli organismi unicellulari o pluricellulari responsabili delle infezioni tra cui ricordiamo batteri, virus e funghi. Il suo ruolo è quindi quello di difenderci, appunto, contro le malattie ma anche quello di riconoscere e rispondere ai trapianti di tessuto e di preservarci dai tumori.
Cosa c’è nella boccetta?
Come fanno i vaccini a mimare un’infezione? Nella storia sono state adoperate diverse strategie: i batteri attenuati, in grado di moltiplicarsi ma non di provocare manifestazioni cliniche della malattia, batteri inattivati, uccisi ma capaci di generare una risposta immunitaria, o ancora vaccini acellulari, costituiti da sole molecole (detti per questo vaccini ad antigeni purificati) ottenuti grazie ai progressi avvenuti nel campo dell’ingegneria genetica. Nel caso in cui il responsabile della malattia non sia il patogeno stesso ma una tossina che esso produce (parliamo del tetano) vi sono i vaccini ad anatossine, in cui vi è una tossina inattivata che come nel primo caso descritto stimola la risposta del nostro organismo senza scatenare la malattia.
Effetti collaterali
I vaccini sono tra i farmaci più sicuri e le probabilità di andare incontro a effetti collaterali (generalmente rossore e gonfiore nel punto di inoculo, febbre, agitazione o sonnolenza) è molto bassa, al contrario di quella di non contrarre malattie anche mortali che eviteremmo con una semplice puntura. Non dobbiamo dimenticare che, vaccinandoci, proteggiamo anche coloro i quali non possono farlo a causa di allergie, gravi malattie o perché non ancora in età raccomandata. È questa la cosiddetta immunità di gregge.
Sono molte le patologie prevenibili con i vaccini, di cui troverete un elenco con delle brevi ed efficaci spiegazioni sul sito del Ministero della Salute, cliccando su questo link.
Il Decreto e il calendario
Il Decreto legge del 7 giugno 2017 n.73, modificato nella Legge di conversione 31 luglio 2017 n.119, prevede il passaggio da 4 a 10 vaccinazioni obbligatorie da somministrare tra gli 0 e i 16 anni:
- anti-poliomielitica
- anti-difterica
- anti-tetanica
- anti-epatite B
- anti-pertosse
- anti-Haemophilus influenzae tipo b
- anti-morbillo
- anti-rosolia
- anti-parotite
- anti-varicella
Troverete qui il calendario vaccinale completo.
Attenzione alle fake news
Il Ministero della Salute, inoltre, ci mette in guardia dalle notizie false che sono state diffuse sui vaccini, e ha pubblicato nelle sue pagine un fact checking semplice e immediato, molto utile per i genitori che vogliono proteggere i propri figli senza paura o titubanze dovute alla cattiva informazione.
Per approfondire questo argomento, ad esempio per capire perché vaccini e autismo non sono correlati, leggete l’articolo “Il vaccino: l’arma vincente per prevenire le malattie infettive” che troverete nel numero di ottobre 2017 di Sapere.