Lo stress da rientro non viene avvertito solo dai grandi. Lo provano anche i bambini, in relazione alla scuola che ricomincia.
Lo stress da rientro non viene avvertito solo dai grandi. Lo provano anche i bambini, in relazione alla scuola che ricomincia. Gli scienziati parlano, precisamente, di ansia da prestazione scolastica. “L’ansia da prestazione scolastica esiste ed è associata a diverse cause. Esiste un’ansia generata dalle aspettative familiari, un’ansia da oggettive difficoltà: è il caso di ragazzi che si trovino in indirizzi scolastici scelti frettolosamente (magari per seguire amici delle medie anche alle superiori) o in maniera non proprio autonoma (scelte genitoriali). Non va però trascurata anche l’ansia di quei ragazzi che con la prestazione scolastica di eccellenza qualificano se stessi, magari avendo una autostima ridotta che cercano di compensare essendo sempre i più bravi” spiega Piero Barbanti, Primario Neurologo dell’IRCCS San Raffaele Pisana di Roma nonché Direttore del Centro per la diagnosi e terapia delle cefalee e del dolore della struttura romana.
Si verificano dunque dei sintomi fisici, dei disturbi associati a questa condizione. “Riguardano il sistema nervoso vegetativo, il ‘ministro degli interni’ del nostro cervello, la cui attività è molto dipendente dalle nostre emozioni e che può rendere inquieto l’apparato viscerale, generando mal di testa, mal di pancia, nausea, vomito, insonnia”, continua Barbanti, “in genere i picchi di ansia riguardano settembre e poi aprile-maggio, ovviamente per motivi diversi: nel primo caso il ritorno a scuola con la conseguente tensione e il dover assumere un ritmo di vita invernale (andare a letto presto, alzarsi presto etc), mentre nel secondo caso – prevalente nei più grandi – la tensione per il risultato finale”.
E quali sono le fasce d’età più interessate? “Se si escludono problemi specifici come la cosiddetta fobia scolastica, l’ansia scolastica cresce con l’ordine degli studi. Alle elementari l’ansia può semmai derivare da angosce di origine familiare trasportate in ambiente scolastico o da rapporti problematici con compagni. L’ansia scolastica inizia a comparire quando il ragazzino, verso la pubertà, gestisce un’emancipazione progressiva dalla figura dei genitori assumendo in sé le responsabilità verso figure – quelle dei professori – meno materne rispetto alle maestre” conclude Barbanti.