I primati rischiano di estinguersi entro i prossimi 50 anni. E’ questo l’allarme lanciato dalle pagine della rivista Science.
I primati rischiano di estinguersi entro i prossimi 50 anni. E’ questo l’allarme lanciato dalle pagine della rivista Science. I primatologi ritengono che, se le attuali pressioni di origina antropica su questa specie non si attenueranno, nel giro di 25-50 anni potremmo assistere a una estinzione di massa.
Il rischio estinzione
Lo studio dei primati offre indicazioni uniche per la comprensione dell’evoluzione, della biologia e del comportamento umano. Inoltre, è fondamentale per contribuire alla rigenerazione delle foreste, alla biodiversità tropicale e alla salute dell’ecosistema. Alejandro Estrada e colleghi della Universidad Nacional Autonoma de Mexico hanno passato in rassegna numerose analisi della IUCN Red List e dei database delle Nazioni Unite circa lo stato, le minacce e gli sforzi messi in campo in tutto il mondo per proteggere oltre 500 specie di primati. La stima degli scienziati è che il 60 per cento di queste specie sono minacciate di estinzione dalle attività umane, mentre il 75 per cento rischia un serio declino nella sua popolazione.
Le minacce per i primati
La valutazione complessiva esplora il modo in cui attività umane non sostenibili stanno attualmente accelerando l’estinzione dei primati: la principale minaccia globale per gli habitat dei primati è l’espansione dell’agricoltura, seguita dalla raccolta del legname e dall’allevamento del bestiame. Anche la caccia e la cattura sono minacce dirette per le specie. Infine, anche inquinamento e cambiamenti climatici possono accelerare i tassi di estinzione. Nello studio si sottolinea la necessità di considerare la conservazione dei primati come una sfida immediata “sebbene scoraggiante” e trovare nuove proposte per sforzi comuni che possano efficaci più delle misure messe in atto negli anni recenti.