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29 Ott 2018

Mangiare senza ingrassare? Gli uccelli ci riescono

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Quante volte abbiamo sognato di poter mangiare tutto ciò che vogliamo senza ingrassare? Un desiderio irrealizzabile per molti ma non per tutti. Osservando gli uccelli canori che smangiucchiano continuamente semi e pastoncini dalle apposite mangiatoie posizionate in parchi o in altre zone della sua città e non sembrano perdere la propria linea, il biologo ambientale Lewis Halsey della University of Roehampton si è domandato se la quantità di energia spesa per cantare, giocherellare o fare esercizio possa essere modificata in maniera tale da regolare il peso. Le prime risposte sono state pubblicate in un articolo riepilogativo, una review, pubblicata su Trends in Ecology & Evolution.

Quante volte abbiamo sognato di poter mangiare tutto ciò che vogliamo senza ingrassare? Un desiderio irrealizzabile per molti ma non per tutti. Osservando gli uccelli canori che smangiucchiano continuamente semi e pastoncini dalle apposite mangiatoie posizionate in parchi o in altre zone della sua città e non sembrano perdere la propria linea, il biologo ambientale Lewis Halsey della University of Roehampton si è domandato se la quantità di energia spesa per cantare, giocherellare o fare esercizio possa essere modificata in maniera tale da regolare il peso. Le prime risposte sono state pubblicate in un articolo riepilogativo, una review, pubblicata su Trends in Ecology & Evolution.

 

Cibo a volontà: un pericolo per la linea per noi ma non per i volatili

 

Lewis Halsey ha spiegato: “Gli uccelli passeriformi che si trovano presso le mangiatoie vicino casa non sembrano ingrassare nonostante abbiano questo buffet costantemente a disposizione ma ci sono persone che prendono peso se esposte a questo tipo di ambiente ‘all-you-can-eat’. Volevo indagare i possibili meccanismi comportamentali e fisiologici che aiutano gli animali a controllare i loro bilanci energetici e il peso corporeo, a prescindere dal cibo consumato e dall’esercizio svolto; c’è in ballo qualcosa di più di quante calorie siano trangugiate”.

 

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Essere “magri”: una questione comportamentale e fisiologica

 

A questo punto, però, si potrebbe ipotizzare che non abbiamo mai visto un uccello grasso perché gli individui in sovrappeso sono stati una facile preda per altri animali. La pressione predatoria potrebbe aver eliminato la tendenza a ingrassare attraverso la selezione naturale. Inoltre, recenti studi suggeriscono indirettamente che gli uccelli sono in grado di bilanciare l’apporto energetico aumentando il loro tasso metabolico giornaliero o diminuendo l’efficienza con cui ricavano energia dal cibo ingerito. Halsey ha commentato questi risultati: “Per una data quantità di cibo, un animale può inconsciamente regolare quanto efficientemente usare l’energia messa a disposizione sia da un punto di vista comportamentale, per esempio cambiando la frequenza del battito delle ali o gli schemi di canto per usare più o meno energia; dal punto di vista fisiologico, in termini di efficienza digestiva o di metabolismo cellulare”.

 

Capire come e cosa mangiano gli uccelli

 

Le ricerche di questa review sono la base per ripensare la classica equazione tra energia assunta e quella bruciata, non solo per i nostri amici volatili. Il biologo ha proseguito: “È necessario ricordare che l’apporto energetico non è ciò che va giù dal becco ma cosa viene assorbito dall’intestino e quindi estratto dalle cellule; parlare di ciò soltanto in termini di quantità di cibo consumato è troppo semplicistico. E questo vale per gli esseri umani e altri animali, non solo per gli uccelli canori”.
A partire dai dati già presenti in letteratura, Lewis Halsey ha identificato alcune possibili future aree di ricerca: uno degli esperimenti potrebbe consistere nel dare la possibilità a uccelli che normalmente sono “magri”, nutrendosi in mangiatoie piene di semi, di ingerire un’opzione più gustosa e facile da digerire. Sarebbe una sorta di equivalente del gelato per noi esseri umani. In questa situazione continuerebbero a mantenere il proprio peso o, come frequentemente ci accade, ciò manderebbe in frantumi la loro risolutezza e il controllo della massa corporea? Questo quesito per ora rimarrà senza risposta e, per quanto ci riguarda, non ci resta che invidiare questi piccoli esserini fatti di note, leggerezza e piume.

 

Il mondo degli animali ci riserva tantissime sorprese ed è questo uno dei tanti motivi per cui dovremmo proteggerlo. Potrete approfondire questo tema acquistando e leggendo l’articolo di Michele Zanetti, “Tutelare la biodiversità”, pubblicato nel numero di ottobre 2015 di Sapere.

REDAZIONE
La Redazione del sito saperescienza.it è curata da Micaela Ranieri dal 2019, in precedenza hanno collaborato Stefano Pisani e Alessia Colaianni.
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