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15 Dic 2017

Zecche: un tormento anche per i dinosauri

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Gemme preziose erano passate tra le mani di collezionisti sino ad arrivare presso l’American Museum of Natural History, dove i paleontologi hanno capito di trovarsi di fronte alle prove che dimostravano che 99 milioni di anni fa le zecche si annidavano tra le piume dei dinosauri per potersi nutrire del loro sangue.

Gemme preziose erano passate tra le mani di collezionisti sino ad arrivare presso l’American Museum of Natural History, dove i paleontologi hanno capito di trovarsi di fronte alle prove che dimostravano che 99 milioni di anni fa le zecche si annidavano tra le piume dei dinosauri per potersi nutrire del loro sangue.

 

Istantanee rubate dall’ambra

 

Lo studio dei reperti inglobati nell’ambra, risalenti al Cretaceo e provenienti dal Myanmar, è stato pubblicato il 12 dicembre su Nature Communications e ci permette di dare uno sguardo privilegiato al mondo delle zecche e del loro rapporto con quelli che erano gli animali ospiti di quell’epoca. Le specie intrappolate nella resina erano sino a ora sconosciute: sono Cornupalpatum burmanicum, l’individuo incastrato nella piuma, e Deinocroton draculi, i due insetti che presentano, attaccate al loro corpo, delle setole appartenenti a delle larve di Dermestidi, una famiglia di Coleotteri.

 

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Vita da parassita

 

Questi indizi cosa hanno raccontato ai ricercatori? I fastidiosi vampiri a otto zampe, già nel Cretaceo, si nutrivano attaccandosi ad animali dotati di piume, nello specifico un piccolo dinosauro non più grande di un colibrì definito “nanosauro”. Probabilmente le zecche vivevano nei nidi di questi terapodi per poi nutrirsi del loro sangue. Un’ulteriore prova di questo sono le setole di Dermestidi, probabili coinquilini – ancora oggi vivono nei rifugi di uccelli e mammiferi – di questi così antichi parassiti.

 

Jurassic park diverrà realtà?

 

Sentendo parlare di un insetto, pieno di sangue, imprigionato nell’ambra, molti di voi avranno immaginato scenari in stile Jurassic Park. Rimarrete, invece, delusi nel sapere che non è possibile estrarre DNA dalla zecca ingorgata: le condizioni di umidità e temperatura all’interno della resina fossile hanno impedito la conservazione di materiale genetico utilizzabile. Dovremo aspettare ancora un po’ per poter fuggire terrorizzati da un T-rex in carne e ossa!

REDAZIONE
La Redazione del sito saperescienza.it è curata da Micaela Ranieri dal 2019, in precedenza hanno collaborato Stefano Pisani e Alessia Colaianni.
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