No, non è la classica maglia della salute in cotone che, in inverno, dovrebbe proteggerci dal freddo. Questa, però, potrebbe essere una versione smart del celebre indumento, in grado di registrare i parametri fisiologici di una persona durante l’attività sportiva e non solo.
No, non è la classica maglia della salute in cotone che, in inverno, dovrebbe proteggerci dal freddo. Questa, però, potrebbe essere una versione smart del celebre indumento, in grado di registrare i parametri fisiologici di una persona durante l’attività sportiva e non solo.
Un vantaggio per gli sportivi…
Stiamo parlando di una maglietta “intelligente” che acquisisce frequenza cardiaca e dati respiratori, grazie a una nuova applicazione tecnologica sviluppata da ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) e Università Campus Bio-Medico di Roma. Realizzata in tessuto elasticizzato con sensori in fibra ottica, faciliterà sia le indagini cliniche che la valutazione delle prestazioni sportive.
“Abbiamo utilizzato sensori in fibra ottica già in commercio e li abbiamo incapsulati all’interno di particolari materiali polimerici”, ha spiegato il ricercatore ENEA, Michele Caponero, nel comunicato stampa dell’agenzia. “Questi sensori, incorporati nelle magliette, risultano particolarmente utili in medicina sportiva, in quanto lasciano il paziente molto più libero nel movimento di quanto non avvenga con i metodi tradizionali, che prevedono l’utilizzo di un numero elevato di cinghie sul corpo”, ha aggiunto Caponero. “Testata su ciclisti in allenamento simulato, la maglietta ci ha permesso di monitorare i parametri degli atleti, in particolare i volumi compartimentali e la frequenza respiratoria, che possono risultare utili per ottimizzare il training e migliorare le prestazioni”, ha commentato Emiliano Schena, professore dell’Università Campus Bio-Medico di Roma.
…e per i pazienti
Queste maglie offrono vantaggi significativi anche per le indagini cliniche: ad esempio durante le risonanze magnetiche, consentono di monitorare alcuni parametri legati agli atti respiratori, laddove i sensori tradizionali di tipo elettrico risultano disturbati dall’intenso campo magnetico necessario per eseguire l’esame. Questo senza nulla togliere al comfort del paziente, che deve limitarsi a indossare il capo. “Monitorare la frequenza respiratoria sotto risonanza può essere importante, per esempio, per chi soffre di ansia o attacchi di panico. Se il paziente ha crisi di questo tipo durante la procedura, la maglietta le rileva precocemente, favorendo l’intervento del medico. Inoltre, la nostra idea è quella di usare queste magliette per rimuovere dalle immagini della risonanza gli artefatti da movimento dovuti alla respirazione del paziente, che peggiorano la qualità delle immagini”, ha chiarito Daniela Lo Presti, dottoranda dell’Università Campus Bio-Medico che ha seguito il progetto.
Altre possibili applicazioni
La ricerca, che è stata autofinanziata dai due partner, prevede anche una serie di altre possibili applicazioni della tecnologia in fibra ottica. “Possiamo usare questi sensori per il monitoraggio della temperatura nelle procedure di ablazione laser per la rimozione dei tumori, in modo da salvaguardare i tessuti sani. Inoltre, stiamo investigando la possibilità di utilizzare questa tecnologia per monitorare il livello di umidità nell’aria erogata dal ventilatore polmonare prima che questa raggiunga le vie aeree del paziente”, ha proseguito Daniela Lo Presti. “Avvolgendo i sensori in un materiale igroscopico, questi diventano sensibili alle variazioni di umidità e in questo modo possono essere utilizzati per testare la qualità dell’aria erogata durante ventilazione artificiale”, ha concluso Michele Caponero.