I rumor si fanno più intensi. Negli ultimi mesi si rincorrono voci, e cinguettii twitter, che parlano dell’imminente scoperta delle onde gravitazionali. Ora, forse ci siamo davvero, ne parla anche la rivista Science.
I rumor si fanno più intensi. Negli ultimi mesi si rincorrono voci, e cinguettii twitter, che parlano dell’imminente scoperta delle onde gravitazionali. Ora, forse ci siamo davvero, ne parla anche la rivista Science. Quelle che finora sono state solo indiscrezioni a proposito di onde gravitazionali derivate dalla fusione di due buchi neri che ruotavano a spirale l’uno intorno all’altro adesso assumono una consistenza del tutto nuova. Abbiamo infatti una data, l’11 febbraio, come possibile giorno della pubblicazione dell’articolo scientifico, da parte della collaborazione LIGO ((Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory) e una rivista, la prestigiosa Nature (finora, si parlava però anche della rivista Physical Review Letters). Clifford Burgess, fisico teorico della McMaster University di Hamilton, Canada, afferma in una e-mail di aver letto il paper della scoperta e ne fornisce i particolari. LIGO avrebbe visto due buchi neri, di massa rispettivamente 29 e 36 volte quella del Sole, ruotare l’uno intorno all’altro e poi fondersi. Le onde gravitazionali rilevate sarebbero state individuate con una precisione superiore a quella che, qualche anno fa, confermò l’esistenza del bosone di Higgs. “Se tutto sarà confermato – commenta Burgess – c’è il 90 per cento di probabilità che a questa scoperta venga assegnato il premio Nobel in Fisica già quest’anno”. Appuntamento allora all’11 febbraio?