Un “ascensore” per lo spazio? Uno dei più antichi sogni della fantascienza potrebbe presto diventare realtà, grazie al lavoro di un gruppo di ricercatori giapponesi.
Un “ascensore” per lo spazio? Uno dei più antichi sogni della fantascienza potrebbe presto diventare realtà, grazie al lavoro di un gruppo di ricercatori giapponesi. Il mese prossimo, un minisatellite chiamato STARS-C (Space Tethered Autonomous Robotic Satellite-Cube) raggiungerà la Stazione Spaziale Internazionale e getterà le basi per il futuro ascensore spaziale. Una volta che STARS-C sarà arrivato, partiranno i test dell’Università di Shizuoka: l’orbiter si dividerà in due cubi di 10 centimetri di lato collegati con un cavo di Kevlar di 100 metri. Sarà proprio un cavo super-resistente come questo a portare, un giorno, persone e forniture tra la Terra e la Stazione Spaziale. In questo ascensore spaziale, il contrappeso principale sarebbe costituito proprio da STARS-C e il cavo sarebbe mantenuto in posizione grazie alla forza centrifuga del pianeta in rotazione.
[il minisatellite STARS-C. Credit Tomomi Oshima]
Il satellite è un’invenzione degli ingegneri Yoshiki Yamagiwa e Masahiro Nomi, che hanno concepito il progetto nel 2014 e lo hanno poi sottoposto alla JAXA, l’agenzia spaziale giapponese. Il progetto del microsatellite non è del tutto inedito, dato che fu tentato già dall’Università di Kagawa ma non ebbe un esito positivo, non riuscendo a raccogliere i dati necessari. STARS-C, che pesa poco più di 2 chili e mezzo e costa solo 98 mila dollari, aiuterà gli scienziati anche a capire come i detriti spaziali potrebbero essere eliminati dai dintorni dell’atmosfera terrestre (se non riuscirà a portare la gente in orbita, almeno potrà catturare la “spazzatura” spaziale fluttuante).
[Immagine in evidenza: credit Shizuoka University]