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17 Gen 2018

C’era una volta la missione Rosetta

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Erano le 12:40 del 30 settembre 2016. Dopo 12 anni di lavoro, la sonda Rosetta terminava il suo compito, raggiungendo il lander Philae sulla cometa che stavano ormai studiando da tanto tempo. Era la fine di una missione che, oltre alla grande validità scientifica, ha il merito di aver avvicinato il pubblico alla conoscenza dello spazio come mai era accaduto in precedenza.

Erano le 12:40 del 30 settembre 2016. Dopo 12 anni di lavoro, la sonda Rosetta terminava il suo compito, raggiungendo il lander Philae sulla cometa che stavano ormai studiando da tanto tempo. Era la fine di una missione che, oltre alla grande validità scientifica, ha il merito di aver avvicinato il pubblico alla conoscenza dello spazio come mai era accaduto in precedenza.

 

A caccia di comete

 

La missione spaziale Rosetta, sviluppata dall’Agenzia Spaziale Europea con il contributo dell’Agenzia Spaziale Italiana aveva come obiettivo lo studio delle comete: dalla loro origine alla composizione, per meglio comprendere la storia del nostro Sistema solare. Giotto nel 1985 e Deep Impact nel 2005, come altri progetti passati, avevano iniziato l’esplorazione di questi corpi celesti che da sempre hanno affascinato e incuriosito gli esseri umani. Questa volta, però, l’ambizione era orbitarci attorno quanto più vicino possibile e atterrare sulla superficie di una cometa per poter raccogliere nuovi dati.

 

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La missione

 

L’avventura di Rosetta e Philae è iniziata il 2 marzo 2004, alla volta della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, raggiunta finalmente il 6 agosto 2014 dopo flyby della Terra e di Marte, incontri con asteroidi e un lungo periodo di ibernazione della sonda (che dà il nome all’intera missione). Il 12 novembre 2014 è stata la volta di Philae: atterrato sulla cometa per effettuare misure in situ e campionare materiale per analisi chimiche e mineralogiche, purtroppo è riuscito a svolgere parzialmente i suoi compiti a causa di un problema nella fase di ancoraggio alla superficie. Il lander ha esaurito l’energia disponibile nelle sue batterie in poco tempo, entrando in stand-by il 15 novembre 2014. Tantissimi sono stati gli studi svolti grazie al contributo di questo viaggio nello spazio, basti pensare che ancora prima della conclusione la rivista Astronomy & Astrophysics ha potuto pubblicare uno speciale di ben 46 articoli scritti sulla base dei risultati ottenuti da Rosetta. Il termine della missione sarebbe dovuto essere dicembre 2015 ma è stato prolungato al settembre 2016, quando anche la sonda, che non avrebbe avuto energia sufficiente per proseguire il suo viaggio, è atterrata su 67/P ricongiungendosi con Philae e regalandoci le ultime straordinarie immagini della cometa.

 

Come in una favola

 

La missione Rosetta è celebre non solo per tutte le straordinarie informazioni che hanno costituito ulteriori e rilevanti tasselli per completare il quadro delle conoscenze sulla composizione delle comete e, conseguentemente, sulla nascita del Sistema solare. Le fasi dell’esplorazione sono state accompagnate da un emozionante cartone animato che ha permesso a grandi e piccini di capire, passo per passo, a cosa servisse, come fosse concepita e tutti gli sviluppi in corso d’opera della missione spaziale, raccontata come fosse una favola. Rosetta e Philae, trasformati in due simpatici personaggi antropoformizzati, ci hanno coinvolti con le loro speranze e le paure fino al completamento della missione. Speciale anche la comunicazione sui social network: su Twitter la sonda e il lander hanno arricchito la narrazione con immagini e interazioni dirette con il pubblico a suon di hashtag quali #CometLanding, #LivingWithAComet #LifeOnAComet. I due “piccoli” esploratori ci mancheranno ma aspettiamo con impazienza una nuova missione in grado di avvicinarci alla scienza con la stessa empatia.

 

Ancora astronomia e chimica nel libro “La chimica del cosmo” di Steve Miller, che potrete acquistare sul sito di Edizioni Dedalo.

 

Image credit: NASA/JPL

REDAZIONE
La Redazione del sito saperescienza.it è curata da Micaela Ranieri dal 2019, in precedenza hanno collaborato Stefano Pisani e Alessia Colaianni.

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