Erano le 13:05 (ora italiana) quando, nonostante le condizioni meteo non ottimali, la missione InSight è partita, diretta verso Marte per scoprirne i segreti più profondi. Quali sono gli obiettivi di InSight? Cosa prevedono le prossime fasi del suo viaggio?
Erano le 13:05 (ora italiana) quando, nonostante le condizioni meteo non ottimali, la missione InSight è partita, diretta verso Marte per scoprirne i segreti più profondi. Quali sono gli obiettivi di InSight? Cosa prevedono le prossime fasi del suo viaggio?
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Mars InSight
InSight è l’acronimo di Interior Exploration using Seismic Investigations, Geodesy and Heat Transport (Esplorazione interna usando investigazioni sismiche, geodesia e trasporto di calore) ed è costituito da un lander progettato per studiare per la prima volta la struttura interna (crosta, mantello e nucleo) del Pianeta rosso, formatosi 4,5 miliardi di anni fa. L’obiettivo di questa missione, parte del programma Discovery della NASA, è comprendere attraverso i dati raccolti i primi stadi di formazione dei pianeti rocciosi del nostro sistema solare – Mercurio, Venere, Terra e Marte – ma anche quelli di altri esopianeti rocciosi. Vi saranno anche misurazioni dell’attività tettonica e degli attuali impatti dei meteoriti. Quali strumenti saranno utilizzati per collezionare questa mole di informazioni?
Misurare le “impronte digitali” dei processi di formazione
Per poter misurare le “impronte digitali” dei processi di formazione di Marte, InSight sta trasportando con sé alcuni preziosi strumenti. C’è il sismometro SEIS (Seismic Experiment for Interior Structure) che rileverà le onde sismiche causate dall’impatto di meteoriti, dal movimento del magma o di faglie per studiare la crosta del pianeta. Ciò permetterà agli scienziati di avere informazioni su temperatura, pressione e composizione di ciò che per primo formò i pianeti rocciosi. Saranno raccolti campioni grazie a HP3 (Heat Flow and Physical Properties Package), capace di scavare in profondità e raccontarci se Marte e la Terra sono fatte delle stesse sostanze e come il pianeta si sia evoluto. RISE (Rotation and Interior Structure), invece, è un esperimento di radio scienza e misurerà i piccoli cambiamenti di posizione del lander per rivelare come si muove Marte all’interno della propria orbita: questi dati forniranno informazioni sulle natura del suo nucleo, come la profondità alla quale diventa solido, e quali minerali sono presenti oltre al ferro.
Il lancio e l’esplorazione
La missione InSight è partita alla volta di Marte sabato 5 maggio 2018, dalla Vandenberg Air Force Base in California, a bordo di un razzo Atlas V-401 della United Launch Alliance. Ma non era sola: con lei c’erano anche due mini-satelliti della famiglia CubeSat, appartenenti all’esperimento della NASA MarCo (Mars Cube One). Studieranno lo spazio profondo e, se il volo andrà a buon fine, la loro tecnologia permetterà la trasmissione rapida di informazioni tra InSight e la Terra.
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Il lander dovrebbe giungere su Marte il 26 novembre 2018, nella regione di Elysium Planitia, un’area vulcanica vicina all’equatore, ideale per le osservazioni di cui vi abbiamo parlato. InSight dovrà centrare l’obiettivo perché, al contrario di Curiosity e Opportunity, non è un rover e quindi non avrà la possibilità di spostarsi. Non ci resta che aspettare e tenerci aggiornati seguendo gli account social ufficiali di Facebook e Twitter della missione.
Ha scritto dell’esplorazione di Marte, sulle pagine di Sapere, il compianto Giovanni Bignami, nel numero di dicembre 2016. L’articolo è “Progetto Marte: tra fantascienza e realtà” e potrete leggerlo acquistandolo al seguente link.
Immagine di copertina: illustrazione artistica del lander InSight. Credits: NASA/JPL-Caltech