Due studi, di cui uno italiano, pubblicati su Nature rivelano particolari sui minerali di superficie e sull’area luminosa osservata sul pianeta nano Cerere.
Due studi, di cui uno italiano, pubblicati su Nature rivelano particolari sui minerali di superficie e sull’area luminosa osservata su Cerere. Il pianeta nano ha un diametro di circa 950 chilometri ed è il più grande oggetto della fascia principale degli asteroidi (la regione del Sistema Solare situata grossomodo tra le orbite di Marte e di Giove).
Il primo studio, compiuto dall’Istituto Max Planck di Goettingen, esplora la natura delle misteriose aree luminose che sono state individuate su Cerere. Andreas Nathues e colleghi hanno ottenuto dati dalla Framing Camera a bordo della sonda Dawn della NASA scoprendo che anche se la superficie generale del pianeta è scura, sono presenti oltre 130 punti luminosi, la maggior parte dei quali associati con crateri da impatto. Misure spettrali suggeriscono che queste aree luminose potrebbero essere composte da solfati di magnesio idratato.
Nello studio italiano, Maria Cristina De Sanctis e colleghi dell’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) di Roma hanno usato i dati dello spettrometro Visa-Infrared Mapping sulla sonda Dawn per ottenere nuovi dati spettrali (acquisiti a una distanza compresa tra 4.300 e 82.000 chilometri dalla superficie di Cerere) sui minerali del pianeta nano.
Gli scienziati hanno scoperto che sulla superficie sono molto diffusi fillosilicati ammoniati: a quanto spiegano gli esperti, questo significa che l’ammoniaca, incorporata nel pianeta sotto forma di materia organica o come ghiaccio, potrebbe aver reagito con le argille di Cerere durante la sua formazione. Dato che l’ammoniaca ghiacciata è stabile solo alle fredde temperature del Sistema Solare esterno, Cerere potrebbe essersi formato prima di raggiungere la fascia principale degli asteroidi oppure oggetti delle dimensioni di ghiaia potrebbero essere arrivati dal Sistema Solare esterno per poi essere incorporati nella fascia principale degli asteroidi.