E’ stato il più grande cataclisma che si sia verificato nei dintorni della nostra galassia negli ultimi 3 miliardi di anni. 466 milioni di anni fa, un gigantesco asteroide è entrato in collisione con un altro oggetto ed è andato in pezzi – e ancora oggi quei meteoriti cadono sulla Terra.
E’ stato il più grande cataclisma che si sia verificato nei dintorni della nostra galassia negli ultimi 3 miliardi di anni. 466 milioni di anni fa, un gigantesco asteroide è entrato in collisione con un altro oggetto ed è andato in pezzi – e ancora oggi quei meteoriti cadono sulla Terra.
I condriti L
All’inizio, quei frammenti investirono una Terra antica, in cui i continenti erano raggruppati in una singola, enorme massa chiamata Gondwana e iniziavano a comparire le prime piantine. A quel tempo, i meteoriti di tipo condriti L – così gli scienziati hanno chiamato quei detriti provenienti dallo spazio – costituivano il 99 per cento di tutte le rocce che piovevano sul nostro Pianeta.
Sono passati millenni, i continenti si sono separati, sono sorte montagne e comparse innumerevoli creature, eppure i condriti L continuano a cadere sulla Terra. Anche attualmente, costituiscono la maggior parte dei meteoriti che precipitano sul Pianeta. “In questo senso, quello che arriva sulla Terra dallo spazio non è rappresentativo della totalità delle rocce che c’è là fuori – ha spiegato Philip Heck dell’Università di Chicago – se vogliamo capire meglio la natura, soprattutto la fascia degli asteroidi, dobbiamo guardare in un’altra finestra temporale”.
Gli acondriti
Heck e colleghi hanno pubblicato uno studio su Nature Astronomy in cui hanno completato una panoramica storica dei meteoriti caduti sulla Terra nel corso della sua storia. Nella prima parte di quell’era nota come Ordoviciano, meteoriti che oggi sono rari come gli acondriti (che provengono da pianeti e asteroidi più grandi) erano molto comuni. Tra questi, ci sono le rocce provenienti da Vesta, un protopianeta luminoso e secondo più grande asteroide della fascia degli asteroidi. Al confronto, i condriti L rappresentano solo una piccola proporzione del flusso globale di meteoriti che hanno colpito la Terra nel corso della sua storia. “Questi acondriti primitivi erano almeno 100 volte più abbondanti rispetto all’epoca attuale” ha aggiunto Heck “questa è stata una grande sorpresa per noi, non ce l’aspettavamo”
Ricerche in tutto il mondo
Per giungere a queste conclusioni, gli scienziati hanno cercato tracce di acondriti in formazioni rocciose provenienti da Cina, Svezia e Russia. Inoltre, le ricerche si sono concentrate anche sui sedimenti che una volta costituivano il fondo dei mari antichi, i cui minerali hanno una elevata probabilità di sopravvivere. Il team ha raccolto quasi 600 chili di rocce alla ricerca di granelli di minerali che possono a malapena essere visti, senza un microscopio. Analizzando la composizione chimica dei minerali – in particolare i diversi rapporti degli isotopi di ossigeno – gli scienziati sono stati in grado di risalire a una sorta di impronta digitale chimica per ciascuno di essi, arrivando a una conoscenza approssimativa della tipologia di meteorite di provenienza.
[Immagine: credit Don Davis/Southwest Research Institute]