Attualmente, il nostro Universo è composto in prevalenza da materia oscura. Un nuovo studio, però, mostra che 10 miliardi di anni fa le cose stavano diversamente: durante l’epoca di più attiva formazione delle galassie, a farla da padrone era la materia “normale”.
Attualmente, il nostro Universo è composto in prevalenza da materia oscura. Un nuovo studio, però, mostra che 10 miliardi di anni fa le cose stavano diversamente: durante l’epoca di più attiva formazione delle galassie, a farla da padrone era la materia “normale”.
Si tratta di un risultato sorprendente ottenuto dal Very Large Telescope dell’ESO e che suggerisce che la materia oscura, nell’Universo delle origini, aveva meno influenza rispetto a quanta ne ha oggi. La ricerca è stata presentata in quattro articoli pubblicati sulla rivista Nature.
Materia oscura e materia normale
La materia “normale” è quella che vediamo ogni giorno e che compone le stelle luminose, i gas brillanti e le nuvole di polvere stellare. La materia oscura, invece, è più sfuggente e non emette, assorbe o riflette luce e può essere osservata solo attraverso i suoi effetti gravitazionali. La presenza della materia oscura è stata ipotizzata perché le parti più esterne delle vicine galassie a spirale ruotano più velocemente di quando dovrebbero (supponendo l’esistenza della sola materia visibile).
Materia normale dominante agli albori dell’Universo
Ora, un team di astronomi guidato da Reinhard Genzel dell’Istituto Max Planck per la Fisica Extraterrestre di Garching, Germania, ha usato il Very Large Telescope dell’ESO, in Cile, per misurare la rotazione di sei galassie massicce a una distanza di circa 10 miliardi luce (quindi corrispondenti al picco di formazione delle galassie di 10 miliardi di anni fa).
La scoperta è stata di quelle sorprendenti: a differenza delle galassie a spirale dell’Universo moderno, le regioni esterne di queste galassie distanti sembrano ruotare più lentamente rispetto alle regioni vicino al nucleo, suggerendo la presenza di meno materia oscura del previsto.
Perché questa differenza?
“Potrebbero esserci due motivi per questo comportamento – ha commentato Genzel – in primo luogo, la maggior parte di queste galassie massicce sono fortemente dominate da materia normale, con la materia oscura che gioca un ruolo molto più piccolo di quello attuale nell’universo locale. In secondo luogo, questi primi dischi erano molto più turbolenti rispetto alle galassie a spirale che vediamo nel nostro ‘vicinato’ cosmico’”.
Secondo queste osservazioni, dunque, ci sarebbero voluti miliardi di anni affinché la materia oscura si condensasse e riuscisse ad avere un effetto così importante sulla velocità di rotazione dei dischi delle galassie. Questa osservazione si concilierebbe con quelle che mostrano che le prime galassie erano molto più ricche di gas e compatte rispetto a quelle attuali.
[Immagine: credit ESO/Y. Beletsky]