La vitamina B3 potrebbe arrivare dalle stelle. Una nuova ricerca ha infatti rilevato tracce di niacina in alcuni meteoriti
Un team di ricercatori della Pennsylvania State University è riuscito a rinvenire tracce di niacina (vitamina B3) in campioni relativi a otto meteoriti ricchi di carbonio. La niacina non è rilasciata spontaneamente dal corpo umano sebbene sia un fondamentale per il metabolismo dell’organismo, e deve essere introdotta mediante l’alimentazione. I meteoriti, a quanto si legge nello studio che compare sulla rivista Geochimica et Cosmochimica Acta, sono condriti carbonacee (di classe CM-2), che risultano i più comuni meteoriti che si trovano sul Pianeta.
Le quantità rilevate di vitamina B3 andavano da 30 a 600 parti per miliardo. I livelli dipendevano da quanta acqua era presente nell’asteroide originario a cui si riferivano i frammenti. Una maggiore quantità di acqua implicava una presenza più elevata di vitamina B3. Infine, gli studiosi hanno provato che, con ogni probabilità, la sintesi della niacina potrebbe essere avvenuta sui granelli di ghiaccio il che supporta l’ipotesi che vuole la vitamina B3 di origine spaziale.
[In foto: residuo di un esperimento di laboratorio che simula le condizioni dello spazio interstellare. Il residuo contiene vitamina B3. Foto di Karen Smith]