Skip to main content

26 Mag 2016

Le tempeste solari hanno portato la vita sulla Terra?

Home News Spazio & Tempo

Le tempeste solari hanno portato la vita sulla Terra? E’ una delle ultime ipotesi sulla comparsa della prima scintilla della vita sul nostro Pianeta, circa 4 miliardi di anni fa.

Una espulsione di massa coronale solare colpisce l’atmosfera terrestre come una palla di cannone. La nube di materia solare, creata durante le tempeste sul Sole, si infrange sul campo magnetico che protegge la Terra e produce onde di luce che danzano attraverso i cieli, nella notti polari. Fenomeni suggestivi a cui oggi siamo abituati, che si verificavano anche miliardi anni fa e che avrebbero potuto anche indurre la comparsa della vita sulla Terra. E’ questa la tesi di uno studio pubblicato sulla rivista Nature Geoscience in cui si ipotizza che potenti e frequenti espulsioni di massa coronale di un giovane Sole in tempesta avrebbero potuto riscaldare il nostro Pianeta, contribuendo a produrre le condizioni adatte alla vita circa 4 miliardi di anni fa.

 

Un meccanismo del genere sarebbe in grado di spiegare anche quello che gli scienziati chiamato “Paradosso del Sole giovane debole”, una contraddizione secondo cui, quando il Sistema Solare si era appena formato, la Terra riusciva a essere comunque abbastanza calda da avere acqua allo stato liquido (anche se il Sole era del 30 per cento meno debole di quanto non sia oggi). Secondo Vladimir Airapetian, astronomo della NASA e autore dello studio, questo paradosso si risolverebbe considerando le espulsioni di massa coronale che, “quando le stelle sono molto giovani, si verificano con una frequenza molto alta”. Secondo lo scienziato, le frequenti tempeste solari dell’epoca potrebbero essere state così frequenti da inviare materiale oltre il campo magnetico, fino a farlo arrivare alla bassa atmosfera. Qui, il materiale avrebbe fornito abbastanza energia per indurre l’azoto a interagire con altri gas, come anidride carbonica e metano, producendo ossido di diazoto, che avrebbe avuto il potenziale per mantenere il pianeta ben “al calduccio”.

 

La teoria di Airapetian avrebbe un riscontro indiretto in alcune misurazioni che vengono effettuate oggi e che hanno rivelato che, in seguito ai tempotali estivi, i livelli di ossido di diazoto in atmosfera si innalzano raggiungendo picchi elevati. Secondo lo scienziato, potenti esplosioni di massa coronale potrebbero avere lo stesso effetto, e ancor più duraturo. Inoltre, nello studio si ipotizza che queste interazioni, oltre a produrre ossido di diazoto, avrebbero potuto creare anche acido cianidrico che, nella Terra primordiale, avrebbe contribuito a dare origine agli amminoacidi, i mattoni delle proteine necessarie alla vita.

 

[Immagine: credit NASA]

REDAZIONE
La Redazione del sito saperescienza.it è curata da Micaela Ranieri dal 2019, in precedenza hanno collaborato Stefano Pisani e Alessia Colaianni.
DELLO STESSO AUTORE

© 2024 Edizioni Dedalo. Tutti i diritti riservati. P.IVA 02507120729