All’1:36 di sabato 15 novembre, il lander Philae della sonda Rosetta, che resiste tenacemente sulla cometa 67P, è entrato in ibernazione.
All’1:36 di sabato 15 novembre, il lander Philae, che resiste tenacemente sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, è entrato in ibernazione. Scaricata la batteria e senza energia dai pannelli solari, il lander è infatti entrato in uno stato di sospensione che dovrebbe concludersi l’estate prossima, probabilmente in agosto, grazie all’aiuto del Sole. Prima di entrare in letargo, l’indomito Philae è comunque riuscito ad attivare tutta la sua strumentazione, incluso il trapano made in Italy (chiamato SD2), progettato dal Politecnico di Milano e costruito dalla Selex Es. “I dati che stanno arrivando – ha spiegato Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana – indicano che tutti gli strumenti hanno funzionato. Siamo in attesa di sapere se il trapano ha toccato Terra: il fatto che si sia esteso correttamente e ritratto, è comunque la dimostrazione di come la tecnologia italiana sia di ottimo livello”. Se Philae dormirà per un po’, così non sarà per gli scienziati responsabili della missione Rosetta dell’ESA e del lander stesso, ossia le agenzie spaziali di Italia (ASI), Francia (CNES) e Germania (DLR), a cui nei prossimi giorni spetterà analizzare i dati telemetrici inviati dal robottino.
[in foto: autoscatto di Philae, che mostra la superficie della cometa. Credit: ESA/Rosetta/Philae/CIVA]