Individuato il pianeta esterno al Sistema Solare più vicino (e simile) alla Terra: si chiama Proxima b e si trova a soli 4 anni luce dal nostro Pianeta. Le sue condizioni sono compatibili con acqua liquida e, potenzialmente, la vita.
Sono passati circa vent’anni dalla prima conferma che oltre il nostro Sistema Solare esistono dei pianeti. Dopo circa due decadi da quell’ottobre 1995 in cui fu annunciata la scoperta di 51 Pegasi b, arriva oggi una ricerca di importanza cruciale. Un gruppo di scienziati ha scoperto un pianeta simile alla Terra che orbita intorno a una stella nana rossa a una distanza che consentirebbe la sussistenza di acqua allo stato liquido e, forse, della vita stessa. La stella in questione è Proxima Centauri, che si trova a 4 anni luce dalla Terra, ed è l’astro, Sole escluso, più vicino al nostro mondo.
Come si legge sulla rivista Nature, a compiere la scoperta di questo pianeta potenzialmente abitabile, da molti astronomi salutata come la più importante nel campo degli esopianeti degli ultimi quindici anni, è stato il gruppo di scienziati del progetto Pale Red Dot, guidato da Guillem Anglada-Escudé della Queen Mary University di Londra. Il corpo celeste ha il nome (provvisorio) di Proxima b ed è stato osservato sfruttando misure Doppler, le stesse che portarono alla prima identificazione di un esopianeta nel 1995. In questo metodo, si registrano i lievi cambiamenti del colore della luce di una stella e li si interpretano come dovuti alla gravità di un pianeta nelle vicinanze. Gli scienziati hanno analizzato i dati su Proxima Centauri raccolti dallo European Southern Observatory (ESO) tra il 2000 e il 2014 insieme a quelli, raccolti nei primi tre mesi di quest’anno, dallo spettrografo HARPS del nuovo telescopio ESO di 3,6 metri in Cile.
Proxima b si trova a una distanza dalla Terra di circa 4,3 anni luce, un suo anno (ossia il suo periodo di rivoluzione intorno alla sua stella) dura circa 11,2 giorni terrestri ed è un pianeta roccioso con una massa pari a 1,3 volte quella della Terra. Proxima b è poi molto, molto vicino alla sua stella, dalla quale infatti dista un quinto della distanza di Mercurio dal Sole: il fatto che Proxima Centauri sia una stella nana rossa, che abbia dimensioni più paragonabili a quelle di Giove che del nostro Sole e che quindi sia meno luminoso e caldo di quanto pensiamo, fa sì che Proxima b non sia incenerito, ma resti un pianeta in una zona abitabile. Proxima-b riceve dunque una quantità di calore combatibile con un clima temperato e acqua allo stato liquido sulla sua superficie. E, potenzialmente, potrebbe anche ospitare la vita. Staremo a vedere.
[Immagine: credit ESO/M. Kornmesser]