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14 Apr 2016

Stephen Hawking e Mark Zuckerberg pronti a… esplorare lo spazio

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Immaginate centinaia di veicoli spaziali delle dimensioni di una farfalla spinti da fasci laser che si muovono a velocità record verso stelle che si trovano a 4,37 anni luce di distanza, molto più lontano di quanto si sia spinta alcuna sonda umana. Quello che senza dubbio è il più ambizioso progetto di esplorazione spaziale mai concepito, potrebbe essere realizzato (probabilmente non nella loro vita) da un gruppo composto, tra le altre, dalle brillanti menti di Stephen Hawking e Mark Zuckerberg.

Immaginate centinaia di veicoli spaziali delle dimensioni di una farfalla spinti da fasci laser che si muovono a velocità record verso stelle che si trovano a 4,37 anni luce di distanza, molto più lontano di quanto si sia spinta alcuna sonda umana. Quello che senza dubbio è il più ambizioso progetto di esplorazione spaziale mai concepito, potrebbe essere realizzato (probabilmente non nella loro vita) da un gruppo composto, tra le altre, dalle brillanti menti di Stephen Hawking e Mark Zuckerberg.

Il papa di Facebook e il geniale fisico inglese sono infatti dietro le quinte di un programma spaziale che vale 100 milioni di dollari e che prevede l’invio di piccoli “nanoveicoli” alla volta di Alpha Centauri, il nostro sistema stellare più vicino. “Oggi, ci impegniamo verso questo prossimo, grande salto nel cosmo” ha dichiarato Stephen Hawking, parlando a fianco all’imprenditore miliardario Yuri Milner, durante una conferenza stampa che si è tenuta martedì a New York. “Perché siamo esseri umani e la nostra natura è quella di volare”.

Hawking, Milner e Zuckerberg compongono il consiglio di amministrazione della missione, che si chiama “Breakthrough StarShot” e mira a sfruttare l’ingegno della Silicon Valley per i viaggi spaziali. Il progetto è guidato da Pete Worden, ex direttore dell’Ames Research Center della NASA, e ha la consulenza di un comitato di esperti scienziati e ingegneri.

Il progetto prevede la costruzione di centinaia di piccole sonde spaziali, ciascuna del peso di pochi grammi e dotate di telecamere, propulsori fotonici e equipaggiamento per comunicazione e navigazione. Un razzo porterà queste “NanoCraft” nello spazio, dove spiegheranno una piccola vela. Dalla Terra, dei raggi laser potentissimi dovranno spingere i NanoCraft fino a far loro raggiungere la velocità di 100 milioni di miglia all’ora – circa il 20 per cento della velocità della luce, molto più di quanto possono toccare i moderni veicoli spaziali – in direzione di Alpha Centauri, dove raccoglieranno immagini e altri dati, inviandoli sulla Terra.

La sonda più veloce di cui si dispone oggi potrebbe raggiungere Alpha Centauri in 30mila anni. I NanoCraft potrebbero andare oltre mille volte più veloci, e quindi arrivare a quel sistema solare in circa 20 anni. La sfida ingegneristica è notevole e gli animatori del progetto sanno di essere a molti miliardi di dollari, e anni, di distanza dalla realizzazione della missione. Secondo Milner, i costi complessivi potrebbero aggirarsi intorno ai 10 miliardi di dollari; il gruppo ha comunque chiesto l’aiuto degli scienziati di tutto il mondo annunciando che tutti i dati relativi alle ricerche saranno messi in condivisione pubblica.

 

Per saperne di più

La strada verso gli altri mondi

 

[Immagine: credit StarShot]

REDAZIONE
La Redazione del sito saperescienza.it è curata da Micaela Ranieri dal 2019, in precedenza hanno collaborato Stefano Pisani e Alessia Colaianni.
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