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19 Ott 2017

Su Marte “convivevano” acqua liquida e ghiaccio

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Grazie a decenni di esplorazioni trascorsi usando missioni robotiche, orbiter, lander e rover, gli scienziati sono oggi certi che miliardi di anni fa sulla superficie di Marte scorreva acqua liquida. Tuttavia resta un interrogativo: quest’acqua scorreva in modo intermittente o regolare? In altre parole, Marte era un ambiente “caldo e umido” miliardi di anni fa, oppure c’erano frequenti periodi “freddi e ghiacciati”?

Grazie a decenni di esplorazioni trascorsi usando missioni robotiche, orbiter, lander e rover, gli scienziati sono oggi certi che miliardi di anni fa sulla superficie di Marte scorreva acqua liquida. Tuttavia resta un interrogativo: quest’acqua scorreva in modo intermittente o regolare? In altre parole, Marte era un ambiente “caldo e umido” miliardi di anni fa, oppure c’erano frequenti periodi “freddi e ghiacciati”?
Secondo un nuovo studio della Brown University, pubblicato su Icarus, le risposte potrebbero essere… entrambe. Marte di miliardi di anni era probabilmente un ambiente ricoperto di ghiaccio superficiale che si scioglieva periodicamente, producendo acqua liquida sufficiente a scavare le vallate e i bacini dei laghi che osserviamo attualmente sul Pianeta Rosso.

 

Un modello risolutivo

Gli scienziati hanno cercato di trovare un ponte tra la geologia di Marte (che suggerisce che il pianeta una volta era calda e umido) e modelli atmosferici, che indicano invece che fosse freddo e gelido. Il modello in grado di conciliare questi due scenari presupponeva che 4 miliardi di anni fa l’atmosfera marziana fosse costituita principalmente da anidride carbonica (come è attualmente), che fosse più spessa di quella attuale (quindi con un effetto serra più significativo) e che la luce solare ricevuta fosse più fioca di quella che arriva oggi.

A partire da questo modello, i ricercatori hanno dimostrato che è plausibile come, durante il passato, Marte fosse generalmente ghiacciato. Durante le alte temperature dell’estate, invece, i ghiacci probabilmente si scioglievano nei bordi, e producevano acqua che scorreva: nel corso degli anni, piccoli depositi di acqua derivata da questi disgeli sarebbe stata sufficiente per scolpire il pianeta, secondo le caratteristiche morfologiche osservate oggi. In particolare, questo processo avrebbe prodotto il caratteristico “reticolo” di valli tipico delle alture meridionali del Pianeta Rosso.

 

[Immagine: credit NASA]

REDAZIONE
La Redazione del sito saperescienza.it è curata da Micaela Ranieri dal 2019, in precedenza hanno collaborato Stefano Pisani e Alessia Colaianni.
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