Per la prima volta in assoluto, gli scienziati hanno individuato una complessa molecola organica chirale nello spazio interstellare e la scoperta potrebbe farci capire come la vita biologica è arrivata sulla Terra.
Per la prima volta in assoluto, gli scienziati hanno individuato una complessa molecola organica nello spazio interstellare e la scoperta potrebbe farci capire come la vita biologica è arrivata sulla Terra. La molecola in questione è l’ossido di propilene, molecola chirale, che è stata trovata nel gas freddo che circonda le nubi protostellari nella regione di formazione stellare Sagittarius B2, a circa 390 anni luce dal centro della Via Lattea. Sagittarius B2 ha una massa pari a circa 3 milioni di volte quella del Sole; prima d’ora, non erano mai state rinvenute molecole dotate di chiralità al di fuori del nostro Sistema Solare. La chiralità è una proprietà geometrica di alcune particolari molecole che, a parità di composizione chimica, sono dotate di due strutture tridimensionali tra loro speculari.
Sulla Terra, nel corso dell’evoluzione della vita, si è presentato il fenomeno della omochiralità: certe molecole hanno cioè sviluppato in qualche modo una preferenza per una delle loro due forme chirali, e questo è accaduto per molte molecole coinvolte nello sviluppo della vita, come le proteine, gli enzimi, gli zuccheri. Sebbene sia stato dimostrato che l’omochiralità è evolutivamente vantaggiosa, il meccanismo attraverso il quale si seleziona una configurazione rispetto a un’altra rimane incerto.
La scoperta di molecole chirali su Sagittarius B2 potrebbe aiutare a spiegare questo fenomeno della omochiralità, che alcuni ritengono essere essenzialmente legato proprio alla comparsa stessa della vita.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Science, è opera di ricercatori che operano con il Green Bank Telescope (GBT) in West Virginia in collaborazione con i colleghi del telescopio CSIRO in Australia.
[Immagine: credit Credit: B. Saxton, NRAO/AUI/NSF]