Chi si è rivolto a uno specialista per modificare il proprio regime nutrizionale sa come possa essere difficile tenere traccia di tutto ciò che si mangia. Un nuovo sensore miniaturizzato, in grado di trasmettere informazioni su alcune sostanze ingerite, sviluppato dai ricercatori della Tufts University School Of Engineering, potrebbe divenire uno strumento utile per la salute di molti.
Chi si è rivolto a uno specialista per modificare il proprio regime nutrizionale sa come possa essere difficile tenere traccia di tutto ciò che si mangia. Un nuovo sensore miniaturizzato, in grado di trasmettere informazioni su alcune sostanze ingerite, sviluppato dai ricercatori della Tufts University School Of Engineering, potrebbe divenire uno strumento utile per la salute di molti.
I limiti dei dispositivi esistenti
I dispositivi indossabili adoperati in precedenza per controllare l’assunzione di cibo possedevano limitazioni quali l’uso di paragengive, la presenza di fili ingombranti o la necessità di essere sostituiti frequentemente a causa del rapido deterioramento. I ricercatori della Tufts University, che hanno pubblicato i propri risultati su Advanced materials, sono riusciti a costruire un sensore molto piccolo (un quadrato dai lati di 2 millimetri), flessibile e che può aderire a una superficie irregolare come quella di un dente.
Un piccolo sensore per tracciare ciò che mangiamo
Il sensore è composto da tre strati: una parte centrale che assorbe i nutrienti o altri composti chimici e due “cornici” quadrate d’oro all’esterno. Insieme questi componenti funzionano come un’antenna che raccoglie e trasmette onde nello spettro delle radiofrequenze. Come fanno queste radiazioni a divenire informazioni sulle nostre abitudini alimentari? Non appena un’onda incide sul sensore, parte di essa viene assorbita e il resto trasmesso. La logica è un po’ quella della percezione del colore: semplificando, una foglia di un albero assorbe le lunghezze d’onda del blu e del rosso e riflette quelle verdi. Il sensore, però, è in grado di “cambiare colore”: se lo strato centrale viene a contatto con il sale o l’etanolo, le sue proprietà elettriche si modificano facendo sì che assorba e trasmetta un differente spettro di radiofrequenze, con intensità variabile. È così che vengono analizzati e misurati i nutrienti e altri analiti.
Non solo dieta
Questa apparecchiatura, montata su un dente, comunica direttamente con un dispositivo mobile in modalità wireless e può trasmettere in tempo reale informazioni sul glucosio, il sale e l’alcol assunti dal paziente. In futuro potrà essere adattata per permettere la registrazione di una gamma di nutrienti, sostanze chimiche e stati fisiologici molto più ampia, divenendo uno strumento preziosissimo in contesti di cura della salute o in studi clinici specifici.
Paolo Gallina ci parla di un altro tipo di strumenti che possono migliorare le nostre abitudini. Leggete di cosa si tratta acquistando l’articolo “Le macchine anti-edonistiche”, pubblicato nel numero di dicembre 2017 di Sapere.
Immagine di copertina: il sensore che monitora l’assunzione di fluidi e trasmette le informazioni in modalità wireless. Credits: Fio Omenetto, Ph.D., Tufts University