Sapevate che da 66 milioni di anni non si emette anidride carbonica come stiamo facendo oggi?
Quando 55,8 milioni di anni fa si verificò un brusco riscaldamento climatico, i tassi di emissione di carbonio registrati furono comunque 10 volte più lenti di quelli legati alle emissioni umane attuali. Lo dimostra uno studio pubblicato su Nature Geoscience che rivela anche che l’attuale tasso di emissione di anidride carbonica in atmosfera non ha precedenti negli ultimi 66 milioni di anni.
Circa 60 milioni di anni fa si verificò quello che viene chiamato “Massimo termico del Paleocene-Eocene” (PETM), in cui massicce emissioni di gas serra causarono un riscaldamento globale che innalzò la temperatura del Pianeta di almeno 5 gradi. Il PETM è da sempre considerato il periodo climatico più simile a quello che stiamo vivendo oggi, ma non sono mai calcolati i suoi reali tassi di emissione di anidride carbonica.
Dallo studio dei sedimenti marini, i ricercatori della University of Hawaii di Manoa, Honolulu, Hawaii, hanno scoperto che cambiamenti climatici e emissioni si sono mossi parallelamente. In più, le emissioni di carbonio del PETM si sono verificate durante un periodo di almeno 4000 anni, a una velocità compresa tra 0,6 e 1,1 miliardi di tonnellate di carbonio all’anno. Le emissioni moderne sono di 10 miliardi di tonnellate all’anno.
Come si legge in un articolo di commento di accompagnamento, “All’epoca, gli ecosistemi marini potrebbero aver avuto tempo sufficiente per adattarsi gradualmente ai cambiamenti ambientali, attraverso l’evoluzione o la migrazione delle specie. I tassi attuali di cambiamento, invece, potrebbero superare le capacità di adattamento di questi fragili ecosistemi”.
Per saperne di più:
– Antropocene: alleanza e conflitto tra uomo e natura
– Il ponte del consenso e le cause del riscaldamento globale