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19 Feb 2018

Cambiamenti climatici e diminuzione della dimensione di alcuni scarafaggi

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Tantissime sono le conseguenze dei cambiamenti climatici e, un recente studio pubblicato su Journal of Animal Ecology, ne descrive una che influenza la fauna, in particolar modo il ricco mondo degli insetti: alcune specie di scarafaggi della Columbia Britannica, in Canada, iniziano a presentare dimensioni ridotte.

Tantissime sono le conseguenze dei cambiamenti climatici e, un recente studio pubblicato su Journal of Animal Ecology, ne descrive una che influenza la fauna, in particolar modo il ricco mondo degli insetti: alcune specie di scarafaggi della Columbia Britannica, in Canada, iniziano a presentare dimensioni ridotte.

 

Mamma, mi si sono ristretti gli scarafaggi!

 

La dimensione del corpo di un organismo è uno dei tratti più importanti dal punto di vista ecologico ed è legato alle dinamiche di popolazione, alla struttura delle comunità e ai flussi all’interno di un ecosistema. Gli scienziati prevedono che gli organismi viventi possano rispondere ai cambiamenti climatici sostanzialmente in tre modi: spostandosi in altre aree, modificando le tempistiche del loro ciclo biologico oppure rimpicciolendosi. Le ricerche in quest’ambito si focalizzavano soprattutto nella raccolta di dati riguardante organismi cresciuti in laboratorio, in condizioni controllate. Cosa sta accadendo, invece, in natura? Michelle Tseng, assistant professor in botanica e zoologia della University of British Columbia e un gruppo di suoi studenti del quarto anno, hanno deciso di capire cosa stia succedendo agli animali allo stato selvatico, con un approccio differente.

 

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Lo studio e l’utilità delle collezioni museali

 

Tseng e i suoi studenti hanno esaminato gli esemplari di scarafaggi conservati nella collezione del Beaty Biodiversity Museum della University of British Columbia e le serie storiche di dati riguardanti il clima. Sono stati fotografati e misurati 7000 campioni di insetti, nello specifico otto specie di Carabidae (una famiglia di coleotteri molto diffusa) originarie di due ecoprovince della Columbia Britannica: Georgia Depression e Southern Interior. Per determinare il cambiamento di dimensioni è stata misurata l’elitra – l’astuccio di protezione delle ali degli insetti – sinistra di ciascun animale. Tutte le informazioni ricavabili dai campioni, dalle misure ai dati trascritti nei cartellini associati, sono state raccolte e messe in relazione con i database sul clima legati alle zone geografiche prese in considerazione. Quali sono stati i risultati di questo immenso lavoro di selezione e confronto?

 

 

Non solo insetti

 

Dopo aver misurato le dimensioni degli scarafaggi negli ultimi 40 o 100 anni e aver stabilito che c’è stato un aumento nelle temperature autunnali delle aree analizzate, trarre conclusioni non è stato semplice. In un secondo momento gli studiosi si sono resi conto che vi era effettivamente un rimpicciolimento ma solo nelle specie di dimensioni maggiori. Le quattro specie più grandi, infatti, mostravano un restringimento del 20% negli ultimi 45 anni. Queste modifiche possono avere un grande impatto sugli ecosistemi, pensate ad api più piccole che raccolgono meno polline o a scarabei stercorari che ripuliscono meno letame. Questo tipo di conseguenze del riscaldamento globale, però, coinvolgono anche altri animali come salamandre e pesci. Alcuni scienziati ipotizzano che il fenomeno sia legato alla riduzione di ossigeno negli ambienti terrestri e acquatici ma nuove ricerche dovranno essere compiute per, eventualmente, confermare questa interpretazione o spiegare la relazione tra dimensioni e temperatura negli scarafaggi.

 

L’influenza dei cambiamenti climatici sul mondo animale è particolarmente evidente in Antartide. Conosciamo insieme questo misterioso luogo acquistando il numero di Sapere di ottobre e leggendo l’articolo “Il giro dell’Antartide in novanta giorni” di Giuseppe Suaria.

 

Scaphinotus angusticollis. Credits: USFWS – Pacific Region [CC BY 2.0 or Public domain], via Wikimedia Commons

REDAZIONE
La Redazione del sito saperescienza.it è curata da Micaela Ranieri dal 2019, in precedenza hanno collaborato Stefano Pisani e Alessia Colaianni.
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