Le acque sotterranee dei laghi artici, che si scongelano periodicamente, possono aumentare l’apporto di metano nell’atmosfera, contribuendo al riscaldamento globale.
Le acque sotterranee dei laghi artici, che si scongelano periodicamente, possono aumentare l’apporto di metano nell’atmosfera, contribuendo al riscaldamento globale. Metano che andrebbe ad aggiungersi, per esempio, a quello che fuoriesce dal fondo dell’oceano al largo della East Coast americana, di cui abbiamo parlato di recente. Gli scienziati sanno da tempo che i laghi artici emettono metano soprattutto a causa dei microbi presenti nell’acqua e nei sedimenti del fondo. Precedenti studi hanno monitorato e documentato queste emissioni, ma poche ricerche hanno analizzato gli effetti dello scongelamento stagionale delle falde acquifere sotterranee contenenti metano sulla concentrazione lacustre complessiva di questo potente gas serra.
Da dove viene il metano dei laghi artici?
Per risolvere questa questione aperta, Adina Paytan e colleghi della University of California Santa Cruz, scrivendo sulla rivista PNAS, hanno tracciato le concentrazioni di metano del lago Toolik, in Alaska. Gli scienziati hanno scoperto che l’acqua del cosiddetto strato attivo, scongelata stagionalmente, scorre verso il lago e contribuisce alle sue emissioni di metano. Inoltre, gli studiosi suggeriscono che il futuro riscaldamento dell’Artico potrebbe aumentare l’ampiezza del suo strato attivo e far crescere il trasporto di metano da e verso i laghi, potenzialmente aggravando il riscaldamento climatico causato dai gas serra.