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23 Ago 2019

L’Amazzonia è in fiamme: stiamo perdendo uno dei polmoni verdi della Terra?

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L’Amazzonia nella morsa delle fiamme. Sono immagini preoccupanti e drammatiche quelle trasmesse dai media di tutto il mondo riguardanti l’incendio che sta interessando le foreste dell’America Meridionale. Ciò a cui stiamo assistendo oggi, nel 2019, ha però radici più lontane. Con uno dei polmoni verdi più importanti del nostro pianeta, stanno andando letteralmente in fumo una ricca biodiversità e una delle nostre risorse principali per contrastare gli effetti del riscaldamento globale. Quando è iniziato tutto questo e cosa sta succedendo ora?

L’Amazzonia nella morsa delle fiamme. Sono immagini preoccupanti e drammatiche quelle trasmesse dai media di tutto il mondo riguardanti l’incendio che sta interessando le foreste dell’America Meridionale. Ciò a cui stiamo assistendo oggi, nel 2019, ha però radici più lontane. Con uno dei polmoni verdi più importanti del nostro pianeta, stanno andando letteralmente in fumo una ricca biodiversità e una delle nostre risorse principali per contrastare gli effetti del riscaldamento globale. Quando è iniziato tutto questo e cosa sta succedendo ora?

 

I dati preoccupanti della deforestazione in Brasile

 

Il tasso di deforestazione dell’area dovuto agli incendi viene registrato, a partire dal 2013, dagli scienziati dell’INPE-Instituto Nacional de Pesquisas Espaciais (Istituto nazionale di ricerche spaziali). Come riportato dal sito euronews.com nel solo stato di Amazonas, regione situata nel nord del Brasile e che comprende una parte consistente della foresta amazzonica, dalle immagini satellitari, è stato possibile rilevare 1.699 incendi, di cui l’80% è avvenuto in luglio. Un numero più basso rispetto a quelli del 2016 (2.221) e 2017 (1.784) ma non al 2018 (1.695).
Lo stato di Amazonas non è il solo minacciato dalla devastazione: gli fanno compagnia Mato Grosso, Para, Roraima, Rondônia e Acre.
Invece, per uno sguardo d’insieme all’intero Brasile, riportiamo che ci sono stati 72.843 incendi quest’anno, con più della metà nella regione amazzonica. Per avere un’idea più chiara, sempre secondo l’INPE, ogni giorno viene distrutta un’area pari a più di un campo e mezzo di calcio di foresta amazzonica. Cosa sta accadendo? Qual è la causa di questi incendi?

 

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L’incendio: qual è la causa?

 

È pratica agricola comune in Brasile – ma ne avrete sentito parlare anche in Italia – usare il fuoco come tecnica di pulizia dei campi, nonostante sia illegale in questo periodo dell’anno poiché le condizioni favorirebbero il diffondersi della fiamme. Inoltre il fuoco è anche un metodo illegale di deforestazione per poi utilizzare l’area per coltivazioni o l’allevamento del bestiame. Come racconta il New York Times, la presenza di questi eventi distruttivi sembra essere in parte dovuta all’inizio del mandato del presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, che nel gennaio 2019 ha promesso di indirizzare lo sviluppo dell’area amazzonica verso attività quali agricoltura, allevamento ed estrazione mineraria. Questo nonostante le preoccupazioni a livello internazionale legate a un pericoloso incremento della deforestazione. Gli incendi a cui stiamo assistendo inermi davanti alle immagini di televisione, siti web e social network sono quindi dolosi, causati da uomini.

 

Un duro colpo per biodiversità e per la battaglia contro il riscaldamento globale

 

La foresta amazzonica è da sempre il simbolo della caleidoscopica bellezza della Natura, grazie alla sua biodiversità, e del suo potere salvifico, in quanto polmone della Terra in grado di produrre il 6% annuo dell’ossigeno terrestre e di assorbire anidride carbonica. Quando questa distesa verde brucia, non solo perdiamo un modo per sequestrare carbonio dall’atmosfera, ma viene rilasciato anche quello immagazzinato in precedenza, peggiorando il nostro equilibrio ambientale già molto precario.
Ad oggi una scura coltre di fumo si sta estendendo dal Brasile alla costa atlantica orientale e ha raggiunto Perù, Bolivia e Paraguay. Quale sarà il futuro dell’Amazzonia e del Pianeta? Ancora una volta la risposta è in mano alla politica e ancora una volta la speranza che i governi aprano gli occhi e riescano finalmente a vedere “l’elefante nella stanza” si fanno fievoli.

 

Aggiornamento del 26/08/2019: al momento della pubblicazione nell’articolo abbiamo riportato che la foresta amazzonica è in grado di produrre il 20% dell’ossigeno terrestre. Malgrado questo dato sia diffuso da molte fonti e da molti anni risulta non essere corretto.

 

Vi raccontiamo ancora degli effetti del riscaldamento globale nell’articolo di Michela Pacifici, “Influenza dei cambiamenti climatici sul rischio di estinzione”, pubblicato nel numero di ottobre 2016 di Sapere.

 

Credits immagine: foto di skeeze da Pixabay

REDAZIONE
La Redazione del sito saperescienza.it è curata da Micaela Ranieri dal 2019, in precedenza hanno collaborato Stefano Pisani e Alessia Colaianni.
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