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30 Set 2014

Le acque sotterranee aiutano a prevedere i terremoti?

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Uno studio lega statisticamente i cambiamenti nella chimica delle acque sotterranee ai terremoti. Secondo gli scienziati svedesi, la chimica delle acque sotterranee potrebbe essere un promettente target per studi futuri sulle previsioni dei terremoti.

Un nuovo studio ha legato statisticamente i cambiamenti nella chimica delle acque sotterranee a due terremoti di magnitudo superiore a 5 che si sono verificati in Islanda tra il 2012 e il 2013. Secondo gli scienziati dell’Università di Stoccolma, processi simili potrebbero essere attivi anche altrove e la chimica delle acque sotterranee potrebbe essere un promettente segnale precursore.

 

Prima di un terremoto, avvengono alcuni cambiamenti nella chimica delle acque sotterranee e questi fenomeni sono stati proposti come eventuali segnali precursori di un sisma. I cambiamenti in questione riguardano variazioni nel tasso di radon, le concentrazioni di elementi dissolti e i rapporti di isotopi stabili. Si pensa, inoltre, che anche cambiamenti nella velocità delle onde sismiche, la microsismicità e i livelli di acqua nei pozzi di trivellazione possano essere precursori di un terremoto. Processi di questo genere sono stati attribuiti all’espansione del volume delle rocce anche se la letteratura, nel campo degli studi sui fenomeni precursori, lascia a desiderare. Per esempio, è stata mostrata raramente la riproducibilità di un segnale precursore e sono pochi i precursori ad aver ricevuto una valutazione statistica. 

 

In questo nuovo studio pubblicato nelle Letters di Nature Geoscience, si analizzano i rapporti tra gli isotopi stabili e le concentrazioni di elementi dissolti nelle acque sotterranee studiate tramite campioni prelevati da un pozzo di trivellazione in Islanda settentrionale tra il 2008 e il 2013. I risultati hanno mostrato che la chimica di queste acque, in particolare il contenuto di sodio e idrogeno, è cambiata da quattro a sei settimane prima di due terremoti di magnitudo superiore a 5 che si sono verificati tra ottobre 2012 e aprile 2013. Le analisi statistiche indicano che i cambiamenti nella chimica delle acque sotterranee sono stati legati ai terremoti.  “Questo non significa che siamo in grado di prevedere i terremoti – ha spiegato Alasdair Skelton dell’Università di Stoccolma – ma possiamo dire che all’approssimarsi di un sisma succede qualcosa con un certo anticipo: prima di un terremoto le rocce subiscono alterazioni che possiamo interpretare».

 

Gli scienziati suggeriscono che i cambiamenti sono stati causati dalla dilatazione della crosta dovuta allo stress che si accumula prima di ogni terremoto che causa un rimescolarsi di diverse componenti nelle acque sotterranee. I ricercatori precisano che sebbene i cambiamenti studiati siano specifici per il sito islandese e siano stati legati soprattutto al basalto, processi simili potrebbero essere attivi anche altrove e la chimica delle acque sotterranee potrebbe essere un promettente target per studi futuri sulla previsione dei terremoti.

REDAZIONE
La Redazione del sito saperescienza.it è curata da Micaela Ranieri dal 2019, in precedenza hanno collaborato Stefano Pisani e Alessia Colaianni.
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