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05 Set 2014

Siamo tutti mosaici

Giulia Guarguaglini

Giulia Guarguaglini
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Siamo i nostri geni. Ma i nostri geni sono sempre gli stessi, in tutte le nostre cellule? E’ prevedibile che nel grande numero di divisioni cellulari necessario per la formazione del nostro organismo adulto si verifichino errori che possono modificare in vario modo il nostro genoma. Il nostro corpo è in realtà un mosaico di cellule con genomi leggermente diversi, fenomeno che viene definito “mosaicismo somatico”.

Siamo i nostri geni. Ma i nostri geni sono sempre gli stessi, in tutte le nostre cellule? E’ prevedibile che nel grande numero di divisioni cellulari necessario per la formazione del nostro organismo adulto si verifichino errori che possono modificare in vario modo il nostro genoma. Un calcolo teorico suggerisce che per arrivare alle circa 1014 cellule del corpo umano, con un tasso di mutazione per gene di 10-6 per divisione cellulare, ogni gene vada incontro a circa 108 mutazioni “somatiche” (nelle cellule non germinali), che potranno a loro volta essere trasmesse a molte cellule discendenti.

Poiché questi eventi accadranno indipendentemente nelle cellule, in momenti diversi dello sviluppo e della crescita, si può concludere che il corpo è in realtà un mosaico di cellule con genomi leggermente diversi, fenomeno che viene definito “mosaicismo somatico”. Oggi, grazie alle nuove tecnologie che permettono di sequenziare il genoma di singole cellule o di piccoli campioni di cellule, quello che era solo un calcolo teorico sta trovando riscontro nei dati reali. Siamo quindi dei mosaici. Quale rilevanza può avere questo fenomeno?

 

Mosaicismo e malattie

La variabilità può avere una valenza positiva, ma quello che al momento assorbe i maggiori sforzi è la comprensione di come il mosaicismo possa incidere in campo clinico. Gli eventi di mutazione possono verificarsi con frequenza variabile in individui diversi; inoltre in alcuni le prime mutazioni potrebbero insorgere presto nello sviluppo e dare origine a molte cellule mutate, mentre in altri potrebbero verificarsi più tardi e rimanere circoscritte in un particolare tessuto o gruppo di cellule. Il mosaicismo aumenta inoltre con l’età.

Le conseguenti differenze tra individui nel livello di mosaicismo possono incidere sul rischio di andare incontro a particolari patologie? Lo studio dell’associazione tra tale variabilità e l’insorgenza di malattie cerca di rivelare alcuni dei meccanismi alla base del diverso rischio patologico tra individui. Il fenomeno del mosaicismo somatico può essere determinante nel cancro, dove è ben noto il ruolo dell’accumulo di mutazioni somatiche, e in cui la presenza di mutazioni “predisponenti” può aumentare il rischio di incidenza. I primi studi hanno effettivamente mostrato che in gruppi di individui sani un livello più elevato di mosaicismo corrisponde a un maggiore rischio di insorgenza di tumori negli anni successivi. Comprendere come il mosaicismo influenzi il rischio di cancro, e, come recentemente ipotizzato, di malattie neurodegenerative, e imparare a “leggere” i nostri mosaici è quindi una sfida importante per il futuro.

Giulia Guarguaglini
Giulia Guarguaglini
Nata nel 1972 a Roma, dove ha studiato presso l’Università La Sapienza conseguendo la Laurea in Scienze Biologiche e il Dottorato in Genetica e Biologia Molecolare. Dopo alcuni anni in Germania, tra Heidelberg e Monaco di Baviera, è tornata a Roma, dove lavora come ricercatrice presso il CNR.
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