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30 Mag 2016

Hot stuff – La termografia nell’arte

Alessia Colaianni

Alessia Colaianni
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Cosa è mostrato nella fotografia in evidenza? Si intuisce immediatamente la presenza di una tazza che viene riempita da un liquido. Perché l’immagine ha questa strana scala di colori? La figura che state osservando non è stata scattata con una normale fotocamera ma con una termocamera, uno strumento molto utilizzato anche per la diagnostica dei beni culturali.

 

Fonte: www.allposters.com

 

Cosa è mostrato nella fotografia in evidenza? Si intuisce immediatamente la presenza di una tazza che viene riempita da un liquido. Perché l’immagine ha questa strana scala di colori? La figura che state osservando non è stata scattata con una normale fotocamera ma con una termocamera, uno strumento molto utilizzato anche per la diagnostica dei beni culturali.

 

La termografia è una tecnica che permette di ottenere immagini della temperatura dell’oggetto inquadrato con una termocamera. Questo dispositivo rileva la radiazione termica dei corpi, ossia le onde elettromagnetiche nell’intervallo di lunghezze d’onda dell’infrarosso, realizzando una mappa in cui differenti colori corrisponderanno a diverse temperature. Nella fotografia che apre il post la scala di temperature ricalca a sua volta una scala di colori in cui il giallo rappresenta le temperature più alte e il viola quelle più basse.

 

Le analisi termografiche sono soprattutto applicate in progetti di conservazione e restauro di edifici storici. Un esempio è il lavoro svolto nella Cappella degli Scrovegni a Padova dall’Istituto Centrale del Restauro (ora Istituto Superiore per la Conservazione e Restauro) nel 2001, descritto nell’articolo Monitoring of the Scrovegni Chapel by IR thermography: Giotto at infrared, pubblicato nella rivista Infrared Physics & Technology.

 

Scrovegni wikipedia

 

Cappella degli Scrovegni, Padova. Fonte: www.wikipedia.com

 

Grazie alla termocamera possono essere identificate strutture nascoste, si può controllare lo stato di salute degli affreschi, verificare che non vi siano aree di distacco dell’intonaco, si possono individuare eventuali crepe o fessure ed effettuare studi del microclima. Questi ultimi sono particolarmente utili nell’individuazione di zone dette ponti termici in cui la temperatura bassa della superficie interessata permetterebbe al vapore acqueo prodotto dai visitatori di condensare sulle pareti. Una minaccia non da poco per i meravigliosi affreschi di Giotto!

 

Medicina, edilizia, geologia. Questi sono alcuni degli ambiti in cui la termografia è sfruttata. Il perché di tanto successo è dovuto alla non invasività di questo tipo di analisi: non serve prelevare campioni e lo strumento non entra in alcun modo in contatto con le aree d’interesse.

 

Un modo per “looking for some hot stuff”, come cantava Donna Summer, anche se forse non era lo stesso genere di calore rilevato con questa tecnica diagnostica.

 

Alessia Colaianni
Alessia Colaianni
Giornalista pubblicista, si è laureata in Scienza e Tecnologia per la Diagnostica e Conservazione dei Beni Culturali e ha un dottorato in Geomorfologia e Dinamica Ambientale. Divulga in tutte le forme possibili e, quando può, insegna.
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