È una strana resurrezione quella del rallo di Cuvier (Dryolimnas cuvieri), un uccello dell’Oceano Indiano incapace di volare. La scienza la chiama evoluzione iterativa ed è l’evoluzione ripetuta di strutture simili o parallele a partire da uno stesso antenato ma in tempi diversi. Questo fenomeno non è nuovo in biologia, infatti era già stato osservato, ad esempio, nelle ammoniti, molluschi scomparsi del tutto verso la fine del Mesozoico. Negli uccelli, però, è la prima volta che le medesime caratteristiche di una specie estinta sono tornate “in vita”. Come è accaduto e come hanno fatto gli scienziati a capirlo?
È una strana resurrezione quella del rallo di Cuvier (Dryolimnas cuvieri), un uccello dell’Oceano Indiano incapace di volare. La scienza la chiama evoluzione iterativa ed è l’evoluzione ripetuta di strutture simili o parallele a partire da uno stesso antenato ma in tempi diversi. Questo fenomeno non è nuovo in biologia, infatti era già stato osservato, ad esempio, nelle ammoniti, molluschi scomparsi del tutto verso la fine del Mesozoico. Negli uccelli, però, è la prima volta che le medesime caratteristiche di una specie estinta sono tornate “in vita”. Come è accaduto e come hanno fatto gli scienziati a capirlo?
C’era una volta un gruppo di uccelli in cerca di cibo
C’era una volta un gruppo di uccelli, i ralli (genere Dryolimnas) originaria del Madagascar, nel sud-est dell’Oceano Indiano. La loro popolazione esplose, il loro numero divenne tale che l’isola e le sue risorse non poterono più soddisfare il loro fabbisogno e dovettero così migrare in cerca di nuovi luoghi da colonizzare. Partirono non sapendo a cosa andavano incontro e ci furono molte perdite: i volatili che si diressero verso il nord o il sud vennero risucchiati dalle profondità degli oceani. Chi scelse l’ovest atterrò in Africa ma la terraferma non fu accogliente: divennero cibo per i predatori che abitavano quelle terre. A est, invece, ci fu la salvezza. I ralli arrivarono sulle numerose isole oceaniche tra le quali Mauritius, Reunion e Aldabra, quest’ultima era un atollo corallino risalente a circa 400.000 anni fa.
Un’esistenza serena spezzata da una catastrofe
Come si svolgeva l’esistenza dei ralli ad Aldabra? C’era cibo e non erano presenti predatori terrestri, motivo per cui la selezione naturale fece perdere loro la capacità di volare. Ma questa placida vita trascorsa razzolando in cerca probabilmente di piccoli molluschi, insetti e altre prelibatezze subì un duro contraccolpo. Nel Tardo Pleistocene il livello del mare si innalzò e, circa 136.000 anni fa, una catastrofica inondazione distrusse l’intera flora e fauna terrestre dell’isola di Aldabra. I ralli si estinsero ma questo evento naturale non scrisse la parola “fine” nella loro storia.
Risorgere dalle ceneri come un rallo di Cuvier
Qualche tempo dopo, probabilmente sempre dal Madagascar, alcuni ralli volatori decisero nuovamente di riprovare l’impresa di colonizzare nuove isole. L’atollo di Aldabra, nel frattempo, era riemerso e ancora una volta fu in grado di accogliere quegli uccelli che, di nuovo, date le particolari condizioni, persero l’abilità di volare. I ralli di Cuvier aldabranesi, incapaci di spiccare il volo, erano tornati, risorti dalle ceneri dell’evoluzione.
Come facciamo a conoscere una storia così straordinaria, avvenuta centinaia di migliaia di anni fa? I ricercatori della University of Portsmouth e del Natural History Museum di Tring (Regno Unito) hanno studiato fossili risalenti a 100.000 anni fa, quando il livello del mare si abbassò a causa delle glaciazione in atto e l’atollo fu ricolonizzato dai ralli. Gli studiosi hanno confrontato le ossa di uccelli fossili vissuti prima dell’inondazione con quelli esistiti dopo l’evento catastrofico. I resti scheletrici hanno mostrato caratteristiche compatibili con l’incapacità di volare: questo significa che, a distanza di poche migliaia di anni, un gruppo proveniente dal Madagascar ha dato origine a due differenti sottospecie di ralli non in grado di volare, sempre nell’atollo di Aldabra.
Che fine hanno fatto i ralli oggi?
Julian Hume, autore principale dello studio pubblicato sula rivista Zoological Journal of the Linnean Society e paleontologo, ha affermato: “Questi fossili unici hanno fornito la prova inconfutabile che un membro della famiglia dei ralli ha colonizzato l’atollo, probabilmente dal Madagascar, ed è diventato incapace di volare in maniera indipendente in ciascuna occasione. Le evidenze fossili presentate qui sono uniche per i ralli e riassumono l’abilità di questo uccelli di colonizzare con successo isole sperdute e di evolvere senza l’abilità del volo in molteplici occasioni”.
David Martill, coautore dell’articolo ed esperto della School of Earth and Environmental Sciences della University of Portsmouth ha aggiunto: “Non conosciamo altri esempi nei ralli, o negli uccelli in generale, che dimostrano questo fenomeno in maniera così evidente. Solo ad Aldabra, che possiede i resti paleontologici più antichi di qualsiasi isola oceanica all’interno della regione dell’Oceano Indiano, è disponibile la prova fossile che dimostra gli effetti dei cambiamento del livello del mare su eventi di estinzione e ricolonizzazione”.
E oggi? Esistono ancora i ralli di Cuvier ad Aldabra? Sì, l’ultima colonia sopravvissuta di ralli che non volano è ancora lì, sull’isola di Aldabra, anche se minacciati dall’introduzione di predatori come i gatti e i ratti.
Per approfondire gli argomenti trattati in questa News, vi consigliamo di acquistare e leggere l’articolo di Michela Pacifici, “Influenza dei cambiamenti climatici sul rischio di estinzione”, pubblicato nel numero di ottobre 2016 di Sapere.
Credits immagine: Charles J Sharp [CC BY-SA 4.0]