Un docente nigeriano sostiene di aver risolto un problema matematico in piedi dal 1859 e considerato il più importante tra i cosiddetti Problemi del Millennio, l’ipotesi di Riemann. Ma qualcosa non torna…
Un docente nigeriano sostiene di aver risolto un problema matematico in piedi dal 1859 e considerato il più importante tra i cosiddetti Problemi del Millennio, l’ipotesi di Riemann. Lo studioso si chiama Opeyemi Enoch e proviene dall’Università Federale dell’antica città di Oye Ekiti.
Il problema che Enoch sostiene di aver attaccato ha fondamentale importanza nella teoria dei numeri. L’ipotesi formulata dal grande matematico Bernhard Riemann nel 1859 riguarda la distribuzione delle soluzioni di un’equazione che coinvolge una funzione detta, appunto, funzione zeta di Riemann. La congettura di Riemann è che le soluzioni di questa equazione dovrebbero trovarsi tutte su una certa retta. Finora, nessuno è mai riuscito a dimostrare questa ipotesi, che è rientrata nei sette Problemi del Millennio posti dall’Istituto Clay nel 2000 e per ognuno dei quali c’è in palio un milione di dollari. Finora, l’unico a essere stato risolto è stata la congettura di Poincaré, dimostrata dal russo Grigori Perelman.
La soluzione proclamata da Enoch non è stata finora rivelata. Gli unici indizi che si hanno provengono da un laconico comunicato stampa diramato dall’Università in cui insegna: “Il Prof. Enoch ha prima di tutto rettificato errori che i matematici di molte generazioni si sono tramandati, aprendo la strada alla sua soluzione e alla sua dimostrazione”. In precedenza, Enoch aveva lavorato su modelli matematici per generare elettricità da suoni, tuoni e corpi oceanici. Per ora, comunque, questa notizia suscita molto scetticismo, come si può notare anche leggendo questo articolo, ed è molto probabilmente una bufala.
La dimostrazione della congettura di Riemann potrebbe avere importanti ripercussioni sui numeri primi, la cui distribuzione è legata a quella delle soluzioni dell’equazione di cui si è detto (tecnicamente, gli “zeri non banali” della funzione zeta di Riemann). La conferma dell’ipotesi significherebbe che i numeri primi si distribuiscono sulla retta dei numeri naturali secondo una regola o con una certa logica e questo potrebbe rendere meno sicuri gli algoritmi di sicurezza telematica. Questi, infatti, si fondano sul fatto che le chiavi usate in crittografia per proteggere i dati sono legate alla scomposizione di numeri in fattori primi, che possono essere anche molto grandi e, in assenza di una logica nella loro distribuzione, sono molto difficili da individuare. Se invece questa logica sussistesse allora sarebbe più semplice trovare le chiavi e commettere quindi violazioni di sicurezza.
Non è naturalmente la prima volta che si parla di dimostrazione della congettura di Riemann. Famosa resta una burla a cui partecipò anche il matematico Enrico Bombieri, unico italiano finora ad aver vinto la Medaglia Fields e maggiore esperto forse al mondo dell’ipotesi di Riemann, che nel 1997 diede diffusione a un annuncio in cui si proclamava di aver risolto la famosa congettura. Annuncio che però aveva come data il primo aprile.