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19 Mag 2014

Presto sarà possibile ottenere materia dalla luce?

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Un gruppo di scienziati inglesi e tedeschi potrebbe arrivare a dimostrare l’ipotesi di Gregory Breit e John Wheeler. Formulata nel 1934, questa ipotesi prevede che sia possibile ricavare materia dalla luce. 

Un gruppo di scienziati inglesi e tedeschi potrebbe arrivare a dimostrare l’ipotesi di Gregory Breit e John Wheeler. Formulata nel 1934, questa ipotesi prevede che sia possibile ricavare materia dalla luce. I due fisici Gregory Breit e John Wheeler proposero infatti che due particelle di luce (fotoni) possono scontrarsi in modi opportuni per produrre un elettrone e un positrone (il suo omologo nell’antimateria). 

 

In linea teorica, sulla base dei calcoli esisteva effettivamente questa possibilità anche se finora non si era mai riusciti a realizzarla in laboratorio, soprattutto a causa delle massicce particelle ad alta energia richieste per un processo del genere. Ora, i ricercatori dell’Imperial College London e del Max-Planck-Institut für Kernphysik avrebbero pianificato un esperimento che potrebbe portare a ottenere materia dalla luce, operazione finora ritenuta impraticabile. 

 

Sulla base dello studio pubblicato su Nature Photonics, si scopre che la tecnologia capace di far collidere due fotoni per ottenere materia sarebbe già pronta, e un esperimento di questo genere potrebbe aiutare a esplorare importanti fenomeni che si sono probabilmente svolti nei primi 100 secondi di vita dell’Universo. “Il processo di Breit-Wheeler è la maniera più immediata per ottenere materia dalla luce e una delle più pure dimostrazioni dell’equazione E=mc2” ha commentato Oliver Pike, tra gli autori della ricerca. L’esperimento consisterebbe in due fasi: un potente laser sarebbe usato per accelerare gli elettroni fin quasi alla velocità della luce e, successivamente, andrebbero a scontrarsi contro una lastra d’oro, creando un fascio di fotoni con energia miliardi di volte superiore a quella della luce visibile. Il fascio sarebbe poi indirizzato verso il centro di una sorta di piccola ‘lattina’ d’oro che sulla superficie interna possiede un campo di radiazione termica che genera luce simile a quella emessa dalle stelle. La collisione dei fotoni tra loro dovrebbe portare alla comparsa di elettroni e positroni.

 

REDAZIONE
La Redazione del sito saperescienza.it è curata da Micaela Ranieri dal 2019, in precedenza hanno collaborato Stefano Pisani e Alessia Colaianni.
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